“Quando ero ad Aix, mi sembrava che sarei stato altrove. Adesso che sono qui, Aix mi manca. Quando nasci lì, è rovinata, non te lo dice più niente.” Queste parole di Paul Cezanne sono state ricordate da Sophie Joissains, questo lunedì, 25 novembre, in apertura della presentazione di uno degli eventi culturali di punta dell’anno 2025.
“Cézanne 2025”, ad Aix, sarà una grande mostra al museo Granet con, in totale, 130 opere del maestro di Aix riunite in un unico luogo. Tutte le più grandi istituzioni, dal Museo d’Orsay al MoMa o al Met di New York, passando per la Galleria Narodni di Praga o l’Hiroshima Art Museum in Giappone, hanno accettato di prestare dipinti che ora entrano “il filo conduttore della mostra e questo filo conduttore è Cezanne a casa“, spiega il sindaco di Aix.
Paul Cezanne rimase sempre legato alla sua bella città di Aix, anche durante i suoi soggiorni parigini. Fu nella bastide di famiglia di Jas de Bouffan, acquistata da suo padre nel 1859, che iniziò la sua carriera di pittore.
“Le Jas de Bouffan è il porto di origine di Cézanne”
Qui, nel parco con il suo viale di castagni, il suo laghetto o la sua vista su Sainte-Victoire, ha prodotto, in 40 anni, 36 oli e 17 acquerelli. E nell’ambito di quest’anno cezanniano, la Città ha avviato il restauro della bastide, che sarà riaperta al pubblico parallelamente all’inaugurazione della mostra al museo Granet, il 28 giugno.
“Jas de Bouffan è la base di Cézanne, il punto fermo della sua vita e del suo lavoro da 40 anni“, precisa Bruno Ely, curatore capo del museo Granet e curatore generale della mostra della prossima estate. Anche il laboratorio di Lauves sarà riabilitato, come i sentieri delle cave di Bibémus (vedi anche riquadro). Così, il pubblico, al di là del grande mostra, potranno scoprire gli spazi abitativi, fino ai motivi dipinti dall’artista.
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