Nato nel sud della Francia, Ben Thouard ha sempre avuto un’ossessione: il surf. Da adolescente scopre la fotografia e, per 20 anni, unisce le sue due passioni.
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I primi 10 anni della sua carriera sono stati dedicati alla navigazione di foto per marchi o riviste. Il che gli ha permesso di creare un legame di fiducia con i surfisti”,vincolo primordiale“, secondo il residente di Tahiti: “La fotografia del surf è un lavoro di squadra. Devi riuscire a posizionarti nel cuore dell’onda con un angolo molto ampio e molto vicino al surfista per ottenere l’inquadratura giusta. Il che implica avere fiducia nel surfista.”
Per quanto riguarda la fotografia acquatica, Ben Thouard è più libero e indipendente. “Tutte le foto che scatto sono scattate con l’apnea e non con la bombola. Per il semplice motivo che ho bisogno di essere in superficie per vedere i surfisti evolversi sul posto e vedere la serie arrivare per posizionarmi sul fondo, dove voglio a seconda della dimensione dell’onda e di dove si romperà..”
Paragona questo esercizio fotografico acquatico a uno sprint: “Rimango dai 10 ai 15 secondi sotto ogni onda, non è apnea il che è molto difficile.”
Soggetto prodotto da Marine Baud, Raphaël Fol e Lionel Küng.
La sua mostra è visitabile alla galleria ArTypique di Carouge (GE) fino al 18 ottobre 2024.
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