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una squallida masterclass sul movimento artistico guidato da André Breton

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Fotografia del gruppo surrealista durante l’inaugurazione della mostra “Dada Max Ernst”, il 2 maggio 1921, a Parigi. ARCHIVI ANDRÉ BRETON

ARTE.TV – ON DEMAND – DOCUMENTARIO

Nel momento in cui la mostra “Surrealismo” STenutosi al Centre Pompidou, a Parigi, fino al 13 gennaio 2025, il canale Arte, che è partner, propone Rivoluzioni surrealiste, un documentario in due parti di cinquantadue minuti: Il tempo delle provocazioni (1917-1929) et Il tempo della Resistenza (1930-1966). Diretto da Sylvain Bergère, il cui nome figura spesso nei titoli di coda delle trasmissioni di Thierry Ardisson nel XXe secolo, il documentario è stato scritto insieme a Didier Ottinger, che è anche, insieme a Marie Sarré, il curatore della mostra. Bergère e Ottinger hanno recentemente firmato, sempre per Arte, un ottimo lavoro Georgia O’Keeffe, icona americana (2021).

Leggi la recensione: Articolo riservato ai nostri abbonati Al Centre Pompidou, un tuffo a spirale nel surrealismo

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Questo sincronismo trova la sua fonte nella data di pubblicazione, esattamente cento anni fa, del Manifesto del surrealismodi André Breton (1896-1966), dove vengono stabiliti i principi guida e teorici (automatismo psichico, amoralità, gusto dello scandalo, ecc.) di un movimento che metterà profondamente in discussione la sua epoca. La scrittura automatica, i cadaveri letterari e grafici squisiti sono essenziali. André Masson (1896-1987) si impegna a “lascia che la tua mano scorra su un foglio di carta nel modo più libero e cieco”.

Nel 1929, il Secondo Manifesto del Surrealismo politicizza il gruppo al quale Breton impone l’adesione al Partito Comunista Francese (PCF) e alla rivoluzione bolscevica. Dissidenze, scissioni, epurazioni, partenze. “André Breton diventa uno degli uomini più insultati del suo tempo”spiega il documentario. Nel 1932 il PCF esclude i surrealisti, ad eccezione di Aragona.

“Le donne si adattano naturalmente ai surrealisti”dice. Ma, a parte le muse e compagne di Breton e l’evocazione di Claude Cahun (1894-1954), apostolo del genere neutro, le artiste surrealiste sono assenti dalla discussione. Faremo poi riferimento all’ottimo documentario Surrealismo femminile (2019), di Maria Anna Tappeiner, visionabile su YouTube.

Documenti d’archivio

Rivoluzioni surrealiste è supportato da un ricco filone di documenti d’archivio, film e alcune rare interviste ad alcuni artisti del gruppo (André Masson, Salvador Dalì, Philippe Soupault, Max Ernst, quest’ultimo in lingua tedesca) e numerosi estratti radiofonici. Ma la storia, letta con voce opaca e velata da Arthur Teboul, cantante del gruppo Feu! Chatterton, dà l’impressione di ripetere un corso universitario del primo anno.

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Ritratti di André Breton, Philippe Soupault e Paul Eluard. BIBLIOTECA LETTERARIA JACQUES DOUCET

Sicuramente ci sono sentenze su alcuni punti particolari, su testi talvolta poco conosciuti. E si nota, soprattutto nella seconda parte, una forte enfasi sui legami dei surrealisti con gli avvenimenti politici del XX secolo.e secolo, fino alla guerra d’Algeria e agli esperimenti nucleari ordinati dal generale de Gaulle nel 1960.

Infine, le immagini animate sono talvolta pleonastiche e laboriose nell’illustrazione del soggetto, che probabilmente avrebbe tratto vantaggio da approfondimenti diversificati, persino contraddittori, da parte di specialisti o artisti invece di questo soliloquio illustrato che finisce per annoiare.

Rivoluzioni surrealistedocumentario scritto da Didier Ottinger e Sylvain Bergère, in collaborazione con Stéphane Benhamou, diretto da Sylvain Bergère (Fr., 2024, 2 × 52 min). Disponibile on demand su Arte.tv fino al 14 dicembre.

Renaud Machart

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