La correzione via software dell’accento ungherese di Adrien Brody, attore americano, nel Film, già pluripremiato a Venezia e ai Golden Globes, sarebbe semplicemente inaccettabile. E pensare che questo film è girato su pellicola…
Di Caroline Besse
Pubblicato il 21 gennaio 2025 alle 17:05
Tlui brutalista inciamperà sul tappeto rosso? Mentre l’annuncio delle nomination agli Oscar è previsto per giovedì 23 gennaio, il film dell’americano Brady Corbet, 36 anni, uno degli appuntamenti cinematografici più attesi dell’anno, fa i conti con le critiche. Atteso nelle sale francesi il 12 febbraio, il lungometraggio racconta l’arrivo negli Stati Uniti di un architetto ungherese sopravvissuto alla Shoah, e si rivela monumentale su più livelli: nella sua durata (tre ore e trentaquattro minuti, intervallo incluso), la sua messa in scena e la sua maestria nella sceneggiatura tanto quanto la sua direzione di recitazione.
Presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia, dove Corbet è stato incoronato con il Leone d’Argento per la miglior regia, il film ha successivamente ricevuto tre Golden Globe: miglior regia, miglior film drammatico e miglior attore in un film drammatico per Adrien Brody, che interpreta questo architetto immaginario con pazzesca convinzione. E, indipendentemente dalla sua volontà, è attraverso l’attore che avviene lo scandalo. In un lungo articolo pubblicato su RedShark, un sito dedicato al lavoro sull’immagine, il montatore del film, Dávid Jancsó, ha spiegato che l’intelligenza artificiale è stata utilizzata per perfezionare gli accenti ungheresi dell’attore e di Felicity Jones, che interpreta sua moglie. Nello specifico, la tecnologia Respeecher ha permesso di perfezionare la pronuncia di alcune lettere, mentre Adrien Brody conosceva già l’ungherese, poiché sua madre era nata a Budapest e aveva vissuto lì fino all’età di 13 anni.
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L’uso dell’intelligenza artificiale ha suscitato numerosi commenti sotto l’articolo e sui social network, dove gli utenti di Internet hanno espresso il loro disappunto. Con, in sostanza, una riflessione sulla performance reale degli attori e sulla sostituzione dei talenti umani con le macchine… Il brusio è tale che Brady Corbet ha comunicato ufficialmente Scadenza, assicurandosi che l’intelligenza artificiale fosse stata utilizzata solo durante il montaggio e che in nessun caso le performance di Adrien Brody e Felicity Jones fossero state alterate. Il regista ha parlato anche delle polemiche attorno ad una scena finale, in cui la carriera dell’architetto viene presentata sotto forma di disegni e video, sospettati di essere stati realizzati anch’essi dall’AI. “Tutto è stato disegnato a mano da artisti. Nel video commemorativo, il nostro team di montaggio ha creato immagini per far sembrare che fossero designate negli anni ’80”.
L’uso dell’intelligenza artificiale e di questi processi digitali distorce il carattere artigianale del film, girato interamente su pellicola? Queste modifiche, per amore di veridicità, indeboliscono davvero le performance mozzafiato del casting? Tante riflessioni che sono solo all’inizio di una nuova era.