Il Centre Pompidou dedica una grande retrospettiva a Suzanne Valadon, pittrice rivoluzionaria e poco conosciuta, presentando più di 200 opere fino a maggio 2025, rivelando la sua eccezionale influenza artistica e il suo coraggio di fronte alle norme sociali del suo tempo.
Poco conosciuta al grande pubblico, Suzanne Valadon (1865-1938), una delle rare artiste ad essere diventata una star durante la sua vita, è oggetto di una grande retrospettiva al Centre Pompidou di Parigi, a partire da mercoledì.
La mostra, che proseguirà fino alla fine di maggio, riunisce più di 200 dipinti, disegni e stampe. Avviato dal Centre Pompidou Metz nel 2023, è stato adattato per il Museo delle Arti di Nantes nel 2023 e sarà presentato al Museu Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona nel 2024.
Insieme a Marie Laurencin, un’altra grande figura femminile, di cui sono esposti anche numerosi dipinti, Suzanne Valadon è descritta da Xavier Rey, direttore del Museo Nazionale d’Arte Moderna, come una “figura di riferimento, criticata, ma mai dimenticata”. Questa mostra è il risultato di una collaborazione tra Nathalie Ernoult, curatrice del Centre Pompidou, e Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou Metz.
Sebbene abbia imparato a dipingere posando come modella per Toulouse Lautrec, Renoir e Puvis de Chavannes, Suzanne Valadon ha poi sviluppato uno stile unico che “reinventa il look”, sottolinea la Ernoult.
Suzanne Valadon è nota soprattutto per i suoi ritratti e i suoi nudi La Sala Blu et Adamo ed Evaun’opera segnata dalla censura. Recenti analisi tecnologiche rivelano che il pene di Adamo, visibile per la prima volta, era ricoperto di foglie di vite dopo il restauro all’inizio del XX secoloe secolo per evitare polemiche.
Suzanne Valadon, madre del pittore Maurice Utrillo, sfidò le convenzioni sociali per diventare un’artista riconosciuta. Introdotta nell’ambiente artistico dall’amico Edgar Degas, lasciò il segno nella storia dell’arte con le sue rappresentazioni innovative e il suo rifiuto dei canoni estetici del suo tempo.
Con l’AFP