Un raro dipinto di Caravaggio, il genio tormentato del chiaroscuro, è esposto per la prima volta da sabato in un museo romano dopo aver ottenuto un prestito eccezionale dalla collezione privata che ne è proprietaria.
“Il ritratto di Maffeo Barberini” rappresenta il futuro Papa Urbano VIII, della grande famiglia nobiliare romana dei Barberini. Nato nel 1568, questo ricchissimo umanista, figura dell'alta società romana, fu eletto nel 1623 al trono di San Pietro, che occupò fino alla sua morte nel 1644.
Il dipinto è stato autenticato nel 1963 dal critico d'arte Roberto Longhi, grande specialista dell'opera di Caravaggio, soprannome dato a Michelangelo Merisi (1571-1610). Secondo lui il dipinto, privo di documentazione, ha fatto parte per secoli della collezione della famiglia Barberini prima di passare in una collezione privata quando i suoi beni furono dispersi negli anni '30.
Il ritratto è esposto a Palazzo Barberini, dimora storica di questa famiglia e oggi sede della Galleria Nazionale d'Arte Antica. Questo museo ospita già stabilmente quattro opere di Caravaggio: “Giuditta che decapita Oloferne”, “Narciso”, “San Giovanni Battista” e “San Francesco”.
“Di grandissimo valore”, questo dipinto “non è mai stato prestato a una mostra, non è mai stato visto in un museo, si tratta quindi di un'anteprima assoluta”, si rallegra il direttore della galleria, Thomas Clement Salomon, in un'intervista a Afp. “I ritratti dipinti da Caravaggio si contano sulle dita di una mano, quindi poterne mostrare uno al pubblico e agli esperti è eccezionale.”
Sottolinea anche l'interesse del tema: Maffeo Barberini fu “non solo un potentissimo uomo di potere, ma anche un grande e raffinato intellettuale”.
Il ritratto, con il suo decoro spoglio e poco colorato, “gioca su luci e ombre” e “il cuore del dipinto è nelle mani: la mano sinistra che stringe una lettera (…) e la mano destra che sporge della pittura, entra nel nostro spazio», spiega all'AFP Paola Nicita, storica dell'arte e curatrice della Galleria Barberini.
“È un dipinto che si esprime attraverso i gesti”, osserva, meravigliandosi delle “mani moderne che quasi evocano (il pittore realista francese del XIX secolo Gustave) Courbet”. “Questo meraviglioso gesto della mano destra tesa ricorda molto il gesto di Cristo ne +La Vocazione di San Matteo+”, una delle opere più famose di Caravaggio, che si trova nella chiesa romana di Saint-Louis des Français.
“Caravaggio – Il ritratto svelato” – Dal 23 novembre al 23 febbraio a Palazzo Barberini (https://barberinicorsini.org/events/exhibitions/)
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