È solo una banana attaccata al muro, ma mercoledì sera a New York ha fatto scalpore ancora una volta sul mercato dell’arte l’opera dell’artista concettuale italiano Maurizio Cattelan, acquistata per 6,2 milioni di dollari da un imprenditore sino-americano.
Nella sala di vendita di Sotheby’s, sette acquirenti o i loro rappresentanti hanno gareggiato per l’acquisizione dell’opera “Comedian”, una banana appesa a un muro utilizzando un pezzo di grande nastro argentato.
Per diversi minuti il prezzo è salito, passando da 800.000 dollari a 5,2 milioni, ovvero 6,2 milioni tasse incluse, nel momento in cui si è sentito il suono del martello.
Poco dopo, Justin Sun, fondatore della piattaforma di criptovaluta Tron, ha affermato di essere l’acquirente in un comunicato stampa di Sotheby’s.
“Non è solo arte. Rappresenta un fenomeno culturale che crea ponti tra il mondo dell’arte, dei meme e la comunità delle criptovalute”, assicura l’imprenditore cinese di Xining. Ha promesso di “mangiare la banana in un’esperienza artistica unica e onorare il suo posto sia nella storia dell’arte che nella cultura popolare”.
Il trentenne Justin Sun si era già distinto acquistando una scultura di Alberto Giacometti, “The Nose”, nel 2021 per 78,4 milioni di dollari.
La banana prometteva di essere una delle stelle della settimana delle aste autunnali di New York.
L’opera dell’artista iconoclasta e provocatorio Maurizio Cattelan, esistente in tre copie, dovrebbe mettere in discussione la nozione di arte e il suo valore. Di lei si è parlato molto fin dalla sua prima mostra nel 2019 a Miami, dove un altro artista la mangiò per denunciarne il prezzo, all’epoca 120.000 dollari. Un’altra copia è stata donata al Guggenheim Museum di New York.
Mercoledì Sotheby’s aveva fissato la sua stima tra 1 milione e 1,5 milioni di dollari. Le condizioni di vendita prevedono che all’acquirente venga rilasciato un certificato di autenticità e le istruzioni per la sostituzione del frutto.
Mercoledì sera, “Comedian” è stata venduta per più di un’opera di Roy Lichtenstein, figura della pop art americana, “Oval Office (Study)”, venduta per 4,2 milioni di dollari.
Il giorno prima, da Christie’s, “L’Impero delle luci”, un dipinto emblematico di René Magritte, era stato venduto per 121 milioni di dollari, stabilendo un record d’asta per l’artista, nell’anno del centenario del movimento surrealista.