Una Parigi post-apocalittica creata grazie all’intelligenza artificiale in una mostra e un libro

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La Grande Galleria del Louvre? Devastato. I tubi colorati del Centre Pompidou? Devastato dalla ruggine. E la Torre Eiffel? Esploso in mille pezzi. Quella che offriamo è una visione sorprendentemente sublime dell’orrore Yves Marchand e Romain Meffre con Le rovine di Parigiun bellissimo libro pubblicato da Albin Michel. 80 immagini di una Parigi post-apocalittica, alcune delle quali lo sono esposto alla Galleria Polka fino al 18 gennaio 2025.

Specialisti inurbex (una pratica di “esplorazione urbana” che consiste nel visitare luoghi abbandonati), il duo di fotografi noto per il suo lavoro in giro rovina contemporanea si è impadronito di uno strumento che preoccupa alcuni e affascina altri: intelligenza artificiale. Abituati alla macchina fotografica da 20 anni, i due avventurieri hanno voluto confrontarsi con questa tecnologia divisiva, rivoluzionando il nostro rapporto con la realtà e l’arte.

52.000 immagini generate dall’intelligenza artificiale

Opere inquietanti dal realismo, con un’estetica vicina ai dipinti di Hubert Robert…

Mentre contemporaneamente una delle loro stampe veniva presentata alla mostra “Formes de la Ruine” al Musée des Beaux-Arts di Lione, Marchand e Meffre decisero di addentrarsi nella complessità dei software specializzati in immagini Metà viaggio. La loro idea? “Esplorare il motivo della rovina in tutta Parigi, dando sostanza al nostro voglia di rovinare (“ossessione per le rovine”, ndr) e le nostre preoccupazioni post-apocalittiche. » Operando a tentoni, gli artisti “suggeriscono” – ovvero fornire istruzioni testuali a un’intelligenza artificiale generativa – senza sosta.

Yves Marchand e Romain Meffre, dalla serie “Le rovine di Parigi”

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© Yves Marchand e Romain Meffre / Per gentile concessione di Polka Galerie

Risultato: 52.000 immagini sono stati generati in totale per produrre queste 80 inquietanti opere di realismo, con un’estetica vicina ai dipinti di Hubert Robert (1733–1808), e in particolare alla sua poetica Veduta della Grande Galleria del Louvre in rovina (1796). Da lontano, lo sono credibilità affascinante. Da vicino, rileviamo incongruenze visive specifici delle immagini generate dall’intelligenza artificiale: lettere indecifrabili, aree sfocate, prospettiva errata… Questi difetti sono stati lasciati così come sono di proposito, per provocare una riflessione sull’origine di queste immagini e su ciò che rappresentano.

Rappresentare il “futuro invisibile”

Yves Marchand e Romain Meffre, dalla serie “Le rovine di Parigi”

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© Yves Marchand e Romain Meffre / Per gentile concessione di Polka Galerie

Pensare ai limiti della realtà e della virtualità: questo è un argomento ben noto all’autore e filosofo che ha scritto per quest’opera un testo inedito. Nathan Devers. Nel 2022, quest’ultimo ha pubblicato Collegamenti artificialiun romanzo distopico. Per lui la sfida di Marchand e Meffre si può riassumere così: “mostrare Parigi attraverso il prisma di Pompei, descrivere la Pompei che Parigi potrebbe diventare (…)”. Con, tuttavia, un orizzonte emancipatore: consentire al fotografo non solo di “archiviare ciò che è già lì” ma anche di rappresentare “il futuro invisibile che si intreccia sotto l’attuale volto del nostro mondo. »

Freccia

Le rovine di Parigi. Yves Marchand e Romain Meffre

Dall’8 novembre 2024 al 18 gennaio 2025

Galerie Polka • 12 Rue Saint-Gilles • 75003 Parigi
www.polkagalerie.com

Freccia

Le rovine di Parigi

Di Yves Marchand, Romain Melfre e Nathan Devers

Ed. Albin Michel • 128 pag. • 49€

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