Moto e auto, perché tanto odio? Il mondo dopo secondo l'architetto che rivisita le strade di Bordeaux

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In ultima fila in un incontro pubblico sui sensi di marcia a Caudéran, coinvolto in un collettivo che difende un tratto a senso unico della strada di Tolosa o, più recentemente, fonte di proposte presso l'associazione Vélo-cité rue Georges -Bonnac. Bordeaux e giovane architetto di 24 anni, William Boy è ovunque o quasi, anche su Internet, dove distilla le sue immagini di una città che si offre maggiormente alle biciclette e ai pedoni.

Il suo contributo ad un dibattito essenziale, anche sulla rete X, ex Twitter, dove si esprimono le posizioni più decise, se non costruttive. Perché l'interessato non ha paura di passare al carbone. Le banchine di Bordeaux con 2×2 corsie, senza contare la corsia laterale? “Dobbiamo eliminare il tabù”, presentò William Boy nel giugno 2023, in occasione di un esperimento municipale fallito intorno al sito del Festival del vino. Propone di andare oltre, trasformando uno dei due sensi di marcia in una pista ciclabile a doppio senso.

L’auto “riequilibrata”.

«Il ReVe [le Réseau vélo express en cours de constitution, NDLR] punta ad una quota modale del 18% nella metropoli, del 30% a Bordeaux. Come accogliere il raddoppio dei ciclisti sulle piattaforme, sapendo che esistono conflitti di utilizzo con i pedoni? » supplica. “La risposta è il percorso aggiuntivo. » Il suo marchio di fabbrica: un prima e un dopo formidabile, che mostra una città ideale. Menzione speciale alle Allées de Tourny o ai Boulevards, alla Barrière Judaaïque – uno dei suoi migliori ascolti, con 32.000 visualizzazioni.


  • I vicoli di Tourny oggi.

    William Ragazzo


  • La proposta dell'architetto, che rende accessibile ai pedoni la corsia laterale piana.

    Visual William Boy

  • Sul percorso Victor-Hugo esistente.


    Sul percorso Victor-Hugo esistente.

    William Ragazzo

  • Il percorso Victor-Hugo con pista ciclabile separata.


    Il percorso Victor-Hugo con pista ciclabile separata.

    Visual William Boy

William Boy nega di essere un dolce sognatore. Al contrario, rifiuta ogni “dogmatismo”: “Non appartengo a nessun partito, non voglio essere ridotto a una scatola di sinistra boho-ecologica. C’è ancora un posto per l’auto nelle mie proposte, ma è riequilibrato”, supplica. E se riconosce un “lato provocatorio”, è perché non si tratta “di una visione al momento ma di un orizzonte di cinque-dieci anni, a medio termine”. Ci vediamo nel 2030.


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