Artisti invitati in residenza creativa

Artisti invitati in residenza creativa
Artisti invitati in residenza creativa
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Dalla sua inaugurazione nel 2011, il Planches Contact Festival sostiene la creazione attraverso un programma di residenza. Per questa quindicesima edizione, nove fotografi internazionali invitati hanno installato le loro macchine fotografiche e le loro pellicole a Deauville, in cambio delle chiavi della città. Incoraggiati a trovare nuovi modi di guardare, presentano progetti originali, affrontando temi di società, ambiente, identità e persino memoria.

Coco Amardeil, L’ABC normanno

V di mucca, C di camembert… Coco Amardeil ha raccolto la sfida lanciata dal Festival di inventare un intero libro dell’alfabeto normanno di secondo grado. Una serie solare e divertente pensata per arricchire la cultura locale dei bambini e far sorridere i più grandi.

Alessandro Calabrese, Modi di guardare

Quest’anno tocca ad Alessandro Calabrese rivisitare l’archivio delle collezioni museali cittadine. L’artista italiano ha utilizzato il collage e la manipolazione digitale per illustrare “l’atto del vedere” sugli ippodromi della Normandia. Un esercizio creativo che fa riflettere.

Sara Imloul, La memoria dell’acqua et Il castello

Per la sua serie Sara Imloul si è ispirata ad una teoria scientifica secondo la quale l’acqua ha una memoria. Per mostrare la continuità del suo viaggio nella memoria, viene esposta in parallelo una precedente opera autobiografica. Scene la cui delicatezza e potenza ti catturano nel profondo. Uno dei preferiti della nostra redazione!

Julien Mignot, Tempo sullo schermo

Il fotografo francese ha reso omaggio agli amanti del cinema con una serie che segue la scia del suo lavoro, Tempo presente. Questa volta Julien Mignont non ha fotografato i paesaggi della Normandia per un’intera giornata ma gli spettatori per l’intera durata di un film con l’obiettivo di trascrivere la gamma di emozioni che il cinema può generare.

Patrizia Morosan, Che ogni pietra è

Patricia Morosan ha puntato il suo obiettivo sulle scogliere di Vaches Noires, un sito geologico situato lungo la costa della Manica. Un ambiente famoso per le sue formazioni rocciose “vento, acqua e tempo” finiscono per rivelarsi poco a poco. Testimoni silenziosi della Storia che l’artista evidenzia in modo poetico.

Richard Pak, Il ladro dell’isola

Per la sua serie Richard Pak si è ispirato allo storico dell’arte Daniel Arasse che evoca in un’opera la fascinazione di un artista fiammingo per un’isola, arrivando fino al desiderio di “tagliare il lavoro”. Nel ruolo di collezionista, Richard Pak ha accettato l’idea e ha fotografato le isole della Normandia per poi ritagliarle meglio. Da una parte il mare senza le sue isole, dall’altra le isole senza il loro mare.

Bettina Pittaluga, A letto con

Nel 2012, la fotografa afferma di aver iniziato a lavorare inconsciamente attorno al letto. “Non mi rendevo conto di quanto fosse presente (…) Poi ho capito che avevo bisogno di questa struttura per rivelare i miei soggetti. » Arrivando a Deauville, Bettina Pittaluga si auto-invita nell’intimità delle persone. Un ambiente sensibile che ci emoziona e paradossalmente ci porta in viaggio. Uno dei preferiti di L’occhio della fotografia.

Filippo Toledano, Siamo in guerra et Un’altra America

L’artista visivo americano attacca il postulato secondo cui “l’intelligenza artificiale non potrebbe provocare emozioni”. Per questo ha scattato fotografie utilizzando MidJourney che presenta come tratte da un film di Robert Capa risalente allo sbarco in Normandia. Il risultato è sorprendente: le foto dei soldati terrorizzati sotto il fuoco delle mitragliatrici ci toccano le viscere e suscitano la più grande empatia. È anche uno dei nostri preferiti in questa ricca edizione.

Huang Xiaoliang, Una volta che la follia sarà finita

Huang Xiaoliang esplora il contrasto di Deauville nel pieno della stagione turistica e la solitudine che segue il resto dell’anno. Utilizzando video, fotografia e pittura, l’artista cinese cancella le sagome e i contorni del mondo per immergerci in uno stato di contemplazione. Un modo di illustrare il complesso rapporto tra l’Uomo e il suo ambiente, in scene enigmatiche, ai margini della realtà.

Ulteriori informazioni:

Contatto degli organi del festival
Deauville, Francia
Dal 19 ottobre 2024 al 5 gennaio 2025

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