« Avere un’influenza internazionale pur mantenendo la nostra identità, quella di un museo da collezionisti”. Questo venerdì sera, durante l’inaugurazione ufficiale del rinnovato Museo d’Arte Moderna di Troyes, la sua curatrice Juliette Faivre-Preda ha così riassunto la rinnovata ambizione del comune riguardo alla sua istituzione, chiusa del tutto o parzialmente per sei anni (2018-2024).
La leva del finanziamento privato, pochissimo sfruttata
A sei mesi dalla sua piena riapertura, il “MAM”, come lo ha ufficialmente battezzato la comunicazione anglosassone, quest’estate ha incrementato la frequentazione dei siti culturali di Troia. Ma la città di Troyes, che ha finanziato oltre il 50% del costo della sua metamorfosi*, vede oltre. “Poiché abbiamo un’ambizione turistica internazionale, non sceglieremo i turisti di Nogent-sur-Seine o di Romilly, ma piuttosto del Giappone, degli Stati Uniti o dell’Inghilterra”non nasconde François Baroin.
“Siamo in un mondo aperto di comunicazione. Stanzieremo maggiori risorse e un budget rispetto al passato. Contiamo anche sul nostro curatore che avrà il tempo di realizzare le sue idee nel tempo, mostre uniche e animazioni uniche. Non possiamo affermare un’ambizione e non mettere davanti i mezzi”aggiunge il sindaco di Troyes.
Durante la serata di inaugurazione, tra le personalità presenti, Suzanna e Alain Flammarion, la coppia che “anima” il Museo d’Arte Moderna di Parigi. Anche François Baroin è andato lì per vedere come funzionavano. “Prima della riapertura del museo (Trojan, ndr), Ho parlato molto con loro per vedere come lavoravano con la sponsorizzazione privata. Trovo che questa sia una strada che non abbiamo esplorato sufficientemente. Come utilizzare la leva finanziaria privata per integrare il sistema pubblico. Avete tutti i capi del CAC 40, un quadro giuridico con sponsorizzazione che vi permette di avere finanziamenti esentasse. Penso che abbiamo un deposito straordinario lì, è un asse per il futuro”spiega l’eletto.
Intanto, per quanto riguarda il prossimo evento significativo, è già stato dato appuntamento nel 2026 da Juliette Faivre-Preda per la mostra dedicata ad André Derain, grande rappresentante del Fauvismo e vicino ai coniugi Lévy.
*€4.728.841 su quasi 7 milioni.