“Utilizza Parigi e l’architettura haussmanniana per inventare nuovi punti di vista”

“Utilizza Parigi e l’architettura haussmanniana per inventare nuovi punti di vista”
“Utilizza Parigi e l’architettura haussmanniana per inventare nuovi punti di vista”
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La mostra, la prima dedicata al pittore al Museo d’Orsay dalla sua apertura nel 1986, è costruita in ordine cronologico, dagli anni ’70 dell’Ottocento al 1894. Parigi, la sua città natale, fa spesso da sfondo ai suoi dipinti.

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“Caillebotte, è parigino“, spiega Paul Perrin, curatore della mostra “Caillebotte, Dipingendo uomini”. Il pittore nacque nel 1848 e crebbe nella Parigi del Barone Haussmann durante il Secondo Impero. “Erediterà la grande fortuna dei suoi genitori, che gli permetterà di non dover vendere i suoi quadri e di avere così un’enorme libertà”spiega Paul Perrin, curatore della mostra.

L’ambizione di Caillebotte era quella di rivoluzionare la pittura attraverso le sue scelte di inquadratura e gli angoli di visione, andando così contro le regole accademiche dell’epoca. “Caillebotte utilizza l’architettura haussmanniana di Parigi per inventare nuovi punti di vista“, afferma il curatore della mostra.

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Un balcone, boulevard Haussmann.

© Josse / Bridgeman Images / museo d’Orsay

“Ad esempio in questo dipinto intitolato “Balcone”un uomo posa sul balcone dell’appartamento di Caillebotte in Boulevard Haussmann. Da questo balcone l’uomo vede dall’alto una persona seduta su una panchina.osserva Paul Perrin. “Il movimento del tuffo è simile a un’immagine cinematografica. In qualche modo Caillebotte anticipa la fotografia e il cinema con i suoi punti di vista inaspettati”, ricorda il commissario.

La specificità dell’artista risiede anche nella scelta dei soggetti. Nella tabella, il “Pialle per parquet” (1875)solitamente esposto al d’Orsay, rappresenta uomini, a torso nudo, inginocchiati a terra, che piallano un pavimento in parquet.

“All’epoca la critica era divisa“, spiega Paul Perrin. “Molti trovano il soggetto volgare, questi personaggi non corrispondono ai canoni estetici dell’epoca“, spiega.

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Pialle per parquet.

© Museo d’Orsay, dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt.

Dopo aver visto il suo dipinto “Pialle per parquet” rifiutato al salone del 1875, Gustave Caillebotte decise di unirsi al movimento impressionista emergente. Ha poi incontrato Renoir, Monet, Degas. Diventerà loro amico e mecenate.

Nella mostra presentata fino al 19 gennaio al museo d’Orsay, Gustave Caillebotte immortala, con il suo pennello, la sua vita quotidiana. Una quotidianità che, due secoli dopo, ci affascina ancora.

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