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La CNAICI invia una secca risposta all’ICAO

La CNAICI invia una secca risposta all’ICAO
La CNAICI invia una secca risposta all’ICAO
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Diritto di replica del Consiglio Nazionale degli Architetti d’Interni della Costa d’Avorio (CNAICI) all’Ordine degli Architetti della Costa d’Avorio (OACI)

“In un comunicato stampa cosiddetto “ufficiale” del 20 settembre 2024, pubblicato sul quotidiano Fraternité Matin e ripreso da diversi media online, sotto il titolo “Avvertimento contro l’esercizio della professione di architetto”, l’Ordine di Gli architetti della Costa d’Avorio (OACI) hanno tentato di screditare i membri del Consiglio nazionale degli architetti d’interni della Costa d’Avorio (CNAICI).

Accuse dell’ICAO

L’ICAO ha affermato che alcuni studi membri della CNAICI, citati nominativamente, sarebbero colpevoli di “usurpazione del titolo di architetto” e che sarebbero esposti alle sanzioni previste dalla legge. Questo comunicato stampa, secondo l’ICAO, mira ad avvertire la popolazione e i proprietari dei progetti, incoraggiandoli a essere vigili.

Reazione del CNAICI

Il CNAICI esprime profonda indignazione per questa nuova accusa infamante, rivolta ancora una volta agli interior designer e alle loro aziende. Questo tentativo di denigrazione mira a rendere gli interior designer responsabili dei difetti osservati in alcune costruzioni. La CNAICI desidera allertare le autorità ivoriane e l’opinione pubblica nazionale e internazionale riguardo a questi ripetuti attacchi, che provengono da un’organizzazione con competenze simili.

La CNAICI ritiene che questi attacchi dell’ICAO siano motivati ​​da interessi finanziari e siano controproducenti per lo sviluppo del settore dell’architettura e dell’edilizia in Costa d’Avorio.

I chiarimenti del CNAICI

Responsabilità della costruzione: gli architetti o gli ingegneri edili non sono responsabili della costruzione degli edifici, che è di esclusiva responsabilità delle imprese di costruzione. I difetti costruttivi non possono quindi essere imputati agli interior designer.

Formazione e competenze: Architetti civili e interior designer condividono almeno il 50% delle discipline insegnate, siano esse artistiche, tecniche o scientifiche, durante il loro corso.

Quadro formativo: nei paesi con una lunga tradizione architettonica, la formazione degli architetti è sotto la supervisione del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Istruzione Superiore. In Costa d’Avorio, gli architetti civili e d’interni lavorano sotto la supervisione tecnica del Ministero incaricato dell’Edilizia e dell’Urbanistica, sebbene la loro supervisione rientri sotto il Ministero della Cultura.

Titolo di architetto: Il termine “architetto” è attribuito a diverse specialità: architetto paesaggista, architetto generale o civile, designer d’interni, architetto urbano, ecc. Questo titolo non è quindi appannaggio esclusivo di un’associazione ma risulta da una formazione accademica riconosciuta e certificata con diploma di stato. In Costa d’Avorio, la professione di designer d’interni è disciplinata dal decreto n. 2017-126 del 22 febbraio 2017.

Istituti di formazione: La CNAICI sottolinea che l’ICAO non è autorizzata a creare una scuola di architettura, come nel caso della scuola situata a Cocody. Un ordine professionale ha il compito di regolamentare la professione e non di attribuirsi prerogative di competenza del Ministero dell’Istruzione Superiore.

Diritto all’esercizio legale

La CNAICI, ente regolatore della professione di interior designer, ricorda che i suoi iscritti, così come le imprese iscritte nel suo elenco, esercitano in piena legalità. Tra le imprese legalmente costituite e regolarmente iscritte figurano:

ARCHIFUSION BY TOYTOA

ATMOSFERA

AXO INNOVARE

PARTNER DI GARDFOND BLANC

STUDIO NERO

GEOMETRALE SARL

CONSULENZA EDEN

CUBO

PROGETTAZIONE DI LOTTA

CASA METISSE

ARITMETICA

GREC SARL

LABORATORIO V PROGETTAZIONE

ESQUIFORM SARL

FILTRIGAZIONE

Conclusione

La CNAICI invita l’ICAO a dimostrare le proprie responsabilità e pubblicare una smentita formale attraverso gli stessi canali utilizzati per diffondere le proprie accuse. In difetto, la CNAICI si riserva di adire le vie legali. »

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