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La svolta trumpista della NASA spaventa gli scienziati francesi

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lGli auguri del direttore del Centro nazionale di studi spaziali (Cnes) alla stampa hanno avuto inizio, martedì 21 gennaio, alla Cité Internationale Universitaire di Parigi, con un delizioso lapsus. “Con l’elezione di Elon Musk, ehm, Donald Trump…”, dice Lionel Suchet, nuovo presidente dell’agenzia spaziale dopo la partenza di Philippe Baptiste, nominato a dicembre a capo del Ministero dell’Istruzione superiore e della Ricerca.

Elon Musk, infatti, è nella mente di tutti: sembra diventare l’uomo onnipotente della Casa Bianca sulle questioni spaziali, più di Donald Trump.

LEGGI ANCHE Fino a che punto si spingerà lo stravagante Mr. Musk? Inoltre, le redini della NASA sono state affidate a Jared Isaacman, alleato di Musk e importante partner di SpaceX. Quest’uomo è responsabile dell’applicazione della strategia di efficienza del governo alla leggendaria agenzia spaziale americana e dovrebbe riorientare i bilanci sulla conquista di Marte, a scapito di altre missioni, in particolare la ricerca climatica e ambientale. I satelliti rappresentano uno strumento essenziale per monitorare il rispetto degli impegni assunti dai diversi paesi, nel quadro degli accordi internazionali per la riduzione delle emissioni di gas serra.

La Luna sta tramontando?

Il discorso inaugurale di Donald Trump del 20 gennaio ha lasciato poche speranze ai partner internazionali della NASA. “Continueremo il nostro destino manifesto verso le stelle, inviando astronauti americani […] Per saperne di più

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