Venerdì la Borsa di New York ha chiuso in netto ribasso, gravata da dati sull’occupazione statunitense migliori del previsto, che potrebbero ritardare il programma di taglio dei tassi della Banca Centrale degli Stati Uniti (Fed).
Il Dow Jones ha ceduto l’1,63%, l’indice Nasdaq l’1,63% e il più ampio indice S&P 500 l’1,54%.
A soli dieci giorni dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, gli investitori venerdì hanno digerito la creazione di posti di lavoro, che ha registrato una nuova accelerazione negli Stati Uniti a dicembre, un nuovo segnale della solidità dell’economia americana
Nell’ultimo mese del 2024 sono stati creati 256.000 posti di lavoro aggiuntivi, in più rispetto a novembre (212.000 creati).
Il dato di novembre è stato certamente rivisto al ribasso rispetto alla stima iniziale (227.000 posti di lavoro), ma resta significativamente più alto rispetto al dato di ottobre.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% (-0,1 punti) a dicembre, secondo i dati pubblicati venerdì dal Dipartimento del Lavoro.
“Gli investitori hanno visto questo come un ulteriore segnale che la Fed rallenterà i tagli dei tassi di interesse nel 2025”, ha commentato Sam Stovall del CFRA all’AFP.
La Fed monitora attentamente i dati sull’occupazione, perché la sua missione è garantire sia la stabilità dei prezzi che la piena occupazione. Finché l’occupazione resta solida, si può continuare a concentrarsi sulla lotta all’inflazione, che non è ancora tornata al livello auspicato del 2%, il suo obiettivo a lungo termine.
In questo contesto, venerdì i tassi obbligazionari sono aumentati ulteriormente. Nel corso della giornata, il rendimento dei titoli di Stato statunitensi a dieci anni ha raggiunto il suo massimo dall’ottobre 2023 al 4,80% prima di crollare al 4,76% intorno alle 21:30 GMT. Il giorno prima, alla chiusura, era pari al 4,69%.
Sulla scadenza trentennale la soglia del 5% è stata superata intorno alle 13:45 GMT, per poi ridiscendere al 4,95%.
Sul mercato azionario la maggior parte dei settori è finita a mezz’asta.
Il settore energetico, invece, ha chiuso in positivo, sostenuto dalle “ulteriori sanzioni che gli Stati Uniti imporranno alla Russia nel settore energetico”, assicura Sam Stovall.
I governi americano e britannico hanno annunciato venerdì nuove sanzioni coordinate contro il settore energetico russo, contro Gazprom Neft e Surgutneftegaz, al fine di minare “la più grande fonte di finanziamento del Cremlino” per lo sforzo bellico in Ucraina.
Londra ha sanzionato anche queste due società, “che insieme producono più di un milione di barili di petrolio al giorno, ovvero un valore di circa 23 miliardi di dollari (22,5 miliardi di euro) all’anno ai prezzi attuali”.
Il settore assicurativo è crollato – come Allstate (-5,64%) o Chubb (-3,35%) – mentre gli incendi stanno devastando Pacific Palisades e Malibu, due quartieri esclusivi di Los Angeles, saranno i più costosi mai verificatisi in California. stimano gli esperti.
Gli investitori hanno accolto con favore l’annuncio dell’acquisizione dell’americana Constellation Energy (+25,16%) da parte della sua connazionale, la società energetica Calpine, per creare il più grande fornitore di energia rinnovabile negli Stati Uniti, mentre lo sviluppo dell’intelligenza artificiale comporta un immenso fabbisogno di elettricità.
Altro valore in verde, il marchio di grandi magazzini Kohl’s è stato ricercato (+1,41%) dopo aver annunciato venerdì in un comunicato stampa che chiuderà 27 esercizi “sottoperformanti” entro il mese di aprile.
“Queste misure fanno parte degli sforzi continui dell’azienda per aumentare la propria efficienza e sostenere la prosperità e il futuro delle sue attività”, ha affermato il gruppo, che conta più di 1.100 negozi negli Stati Uniti.
Il colosso farmaceutico Walgreens Boots Alliance ha guadagnato terreno (+27,55%) dopo aver pubblicato risultati superiori alle aspettative degli analisti per il primo trimestre del suo anno finanziario scaglionato, terminato il 30 novembre.
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