La Direzione generale delle imposte (DGI) ha aperto indagini approfondite sulle società sospettate di aver provocato incendi per nascondere la manipolazione fiscale. Queste pratiche, svelate grazie ai dati ottenuti dalle compagnie assicurative e dalle autorità fiscali regionali, mirano a nascondere le vendite di azioni sul mercato nero e ad ingannare l’amministrazione fiscale.
I dati ottenuti dalla Divisione Investigazioni, Valorizzazione dei Dati e Programmazione sul coinvolgimento dei contribuenti nell’appiccare incendi con l’obiettivo di ingannare gli ispettori fiscali hanno messo in guardia la Direzione generale delle imposte (DGI). Questi dati hanno permesso di identificare casi sospetti di società con sede a Casablanca, Kénitra, Agadir e Tangeri e si basano su dichiarazioni fiscali che hanno sollevato dubbi tra i servizi regionali di controllo fiscale riguardo alle manipolazioni contabili che hanno richiesto il passaggio al controllo sul posto .
Secondo fonti consultate da Hespress, gli ispettori fiscali hanno avviato una vasta indagine per indagare sul coinvolgimento dei contribuenti negli incendi e sulla manipolazione delle perizie preparate per le compagnie di assicurazione, sottolineando che i dati preliminari hanno rivelato che questi incendi sono stati utilizzati per nascondere la vendita di magazzini inventario sul mercato nero, pur dichiarando che erano stati esposti a un incendio. Questo scenario, precisano le stesse fonti, ha permesso alle aziende di includere come costo nei loro bilanci dichiarati il valore di beni e attrezzature “devastati dagli incendi”, con l’obiettivo di ingannare i revisori dei conti.
Le stesse fonti hanno confermato che i servizi di controllo fiscale hanno utilizzato i dati delle compagnie di assicurazione che contenevano segnalazioni sull’aumento delle dichiarazioni di incendio da parte delle compagnie assicurate, spiegando che queste ultime, nell’ambito delle loro procedure di controllo interno, hanno esaminato le perizie relative agli incidenti di incendio denunciati, che hanno interessato magazzini merci e uffici amministrativi. Hanno inoltre sottolineato che il controllo ha riguardato in particolare il rispetto da parte degli assicurati delle condizioni e delle misure contenute nei contratti sottoscritti al momento della sottoscrizione, con particolare riguardo alla necessità di predisporre un piano idoneo a garantire la presenza di uscite di sicurezza ed adeguate ventilazione, nonché la detenzione dei mezzi antincendio.
Sulla base dei dati ottenuti dalle compagnie di assicurazione, i controllori fiscali intendono indagare sulla presunta manipolazione delle perizie, che servivano a facilitare l’evasione fiscale, hanno rivelato le fonti, sottolineando che tali relazioni hanno nascosto le vere cause degli incendi e ignorato l’inosservanza da parte delle compagnie assicurative. agli assicurati le condizioni del contratto stipulato con le compagnie di assicurazione. Le fonti affermano inoltre che questi accertatori fiscali hanno sottoposto a controllo sul campo un gruppo di dichiarazioni sospette, con l’obiettivo di verificare l’autenticità di quelle relative a transazioni finanziarie e fatture per la vendita di beni e servizi.
Va notato che le sole operazioni di “controllo sul campo” hanno consentito alla DGI di incassare entrate per 5,8 miliardi di dirham, operazioni che hanno interessato principalmente privati per il 19%, mentre il numero di pratiche soggette a controllo e recupero è aumentato dell’11% e 4% rispettivamente tra il 2022 e il 2023. In misura relativamente minore, i controlli “cartacei” hanno permesso di recuperare 5,4 miliardi di dirham di gettito fiscale, la percentuale delle persone soggette a questo tipo di controllo è aumentata solo dell’11%, la loro quota nell’importo indicato è limitata a un quarto (25%), rispetto rispettivamente al 38% e 37% per le grandi società e persone giuridiche.
Sempre secondo le stesse fonti, l’amministrazione finanziaria sospetta alcuni contribuenti di aver venduto al mercato nero una parte significativa delle loro scorte di beni, poi di averle dichiarate devastate da incendi comprovati da registri e documenti speciali, soprattutto più dei profitti ricavati da tali operazioni sono aumentati a seguito dell’inclusione nelle loro dichiarazioni di costi aggiuntivi legati a beni danneggiati, evidenziando che in alcuni casi la manipolazione si è estesa alla dichiarazione di perdita di documenti contabili per improvvisi incendi, che reso il compito degli osservatori ancora più complesso.
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