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CRTC: emittenti straniere esentate dal canone sui contenuti canadesi fino al ricorso

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I giganti globali dello streaming, come Netflix, Amazon Prime, Disney+, Apple e Spotify, non dovranno finanziare i contenuti canadesi finché la corte non considererà il loro ricorso contro una decisione della Broadcasting Commission and Canadian Telecommunications (CRTC), decisa dalla Corte Federale di Appello.

In una sentenza pubblicata lunedì, il giudice Wyman Webb ha affermato che queste società non dovranno effettuare i loro pagamenti annuali, stimati in almeno 1,25 milioni di dollari all'anno, fino alla conclusione del processo legale.

Ricordiamo che lo scorso giugno la CRTC ha richiesto che queste piattaforme straniere, che generano profitti significativi in ​​Canada senza essere soggette agli stessi obblighi delle emittenti tradizionali, contribuiscano con il 5% dei loro ricavi a un fondo dedicato alla produzione di contenuti canadesi, comprese le notizie locali su televisione e radio.

In risposta, i giganti del web hanno contestato la decisione, affermando che era sproporzionata e avrebbe potuto influenzare il loro modello di business.

Nella sua decisione emessa lunedì, la Corte d'Appello ha sospeso queste spese fino alla decisione finale.

“Le parti hanno inoltre concordato un calendario accelerato e semplificato per il contenzioso per garantire che le revisioni giudiziarie e i ricorsi, se viene concessa l'autorizzazione, procedano insieme in modo efficiente”, si legge.

La data del tribunale è prevista per giugno 2025.

Il giudice ha quindi ritenuto che disporre di una tempistica accelerata “attenua gli inconvenienti derivanti da un eventuale ritardo nel pagamento dovuto il 31 agosto 2025”.

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