Nessuna conseguenza per il pubblico
La data del 5 dicembre corrisponde ad una riunione prevista dell'organismo del settore energetico per negoziare altri temi, ha indicato Laurent Koessler, responsabile del dialogo sociale di CFE-Energie, la seconda più grande organizzazione del settore, che conta poco meno di 140.000 dipendenti.
La convocazione allo sciopero inizia ufficialmente il giorno prima alle 21, per i turni notturni, come da tradizione nel settore energetico. Questa giornata di sciopero non dovrebbe avere conseguenze troppo visibili per l'opinione pubblica, ha previsto Koessler, ma dovrebbe soprattutto tradursi in una perdita di guadagni per le aziende.
Ma, avverte, “è in funzione del risultato”, quindi della mobilitazione, “e delle reazioni dei datori di lavoro”, che il movimento, che può rinnovarsi, alla fine potrà irrigidirsi. “L'intersindacato si riunirà la sera del 5 per decidere le azioni da intraprendere”, ha concluso. Questo giorno è “lo stesso giorno” dello sciopero della pubblica amministrazione, ha sottolineato Laurent Koessler, con rivendicazioni di potere d'acquisto “quasi identiche”.
Scuole, ospedali, servizi amministrativi
Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, tutti i sindacati (CGT, CFDT, UNSA, FSU, Solidaires, CFE-CGC e FA-FP), ad eccezione di FO favorevole ad uno sciopero rinnovabile, hanno indetto una giornata di mobilitazione nazionale per il prossimo dicembre. 5 dopo un colloquio ritenuto insoddisfacente con il Ministro della Funzione Pubblica, Guillaume Kasbarian.
Nonostante abbia ottenuto l'abbandono dell'abolizione delle categorie A, B e C della funzione pubblica, “è chiaro che Guillaume Kasbarian non ha risposto alla maggior parte delle altre proposte e richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali” , scrive la CGT.
I dipendenti sono particolarmente scontenti delle riforme previste per consentire risparmi nell'amministrazione. Pertanto, molte classi potrebbero essere chiuse questo giovedì in seguito all’appello alla partecipazione dei sindacati dell’istruzione nazionale. D'altro canto, anche SUD Éducation ha notificato un avviso di sciopero dal 21 novembre al 20 gennaio 2025. Riguarda “tutto il personale che lavora nelle scuole, nei servizi e negli istituti scolastici”.
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