La promessa di Donald Trump di imporre pesanti tasse doganali sui prodotti importati crea un incentivo ad acquistare dagli Stati Uniti. Questa situazione trasforma le vendite in una corsa economica contro il tempo.
Dall’elezione di Donald Trump nei negozi è apparso un nuovo tipo di slogan: “Svendite speciali prima delle tasse doganali” e “Acquista prima che il prezzo raddoppi”.
Questa situazione deriva dalla promessa del presidente eletto di imporre ingenti tasse doganali, che vanno dal 10% al 20% su tutti i prodotti importati, e addirittura fino al 60% per quelli provenienti dalla Cina. All’inizio della settimana scorsa aveva precisato che queste tasse avrebbero raggiunto il 25% per il Canada e il Messico.
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Anche i social network e gli influencer partecipano a questa frenesia, fornendo consigli sugli oggetti da acquistare prima del 20 gennaio, data in cui Donald Trump entrerà in carica. Questa scadenza critica ha trasformato il Black Friday e il Cyber Monday in eventi di panico, con i marchi che avvertono che queste sono le “migliori offerte per molto tempo”.
Rischio inflazione
Per il presidente eletto questa misura è una tassa imposta ai paesi stranieri. Ma in realtà è molto probabile che siano i consumatori a trovarsi di fronte a questa fattura.
Inoltre Walmart e altri colossi americani hanno già fatto sapere che trasferiranno le tasse sui prezzi di vendita. Ciò potrebbe aumentare l’inflazione dello 0,4% secondo il Peterson Institute for Economic Research. Un altro think tank stima che la spesa delle famiglie americane potrebbe aumentare di 1.500 dollari all’anno.
Nei settori dell’elettronica, dell’abbigliamento e dei giocattoli, gli Stati Uniti importano dall’80% al 90% dei prodotti che acquistano. Gli aumenti potrebbero essere molto significativi. I prezzi dei computer e dei tablet fabbricati in Cina potrebbero aumentare di quasi il 50%.
In totale, secondo l’American Retail Association, queste tasse costerebbero ai consumatori fino a 68 miliardi di dollari. Abbastanza per riempire le casse pubbliche punendo le famiglie anziché i paesi esportatori inizialmente presi di mira.
Soggetto radiofonico: Mathilde Farine
Adattamento web: itg
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