Credito fotografico: MaxPPP.
Migliori stazioni di ricarica veloce, ma più spesso punti di ricarica rotti. È questo il deludente bilancio dell'ultimo censimento Avere pubblicato nel settembre 2024 sullo stato delle stazioni di ricarica per auto elettriche in Francia, che riportava al 31 agosto un totale di 146.771 punti di ricarica e un tasso di disponibilità medio dell'80%. Nel dettaglio, l’affidabilità dei terminali di ricarica rapida in corrente continua era migliorata a differenza di quelli in corrente alternata.
Questa situazione è cambiata in modo significativo nella nuova dichiarazione di Avere: al 31 ottobre, l'organizzazione segnala un totale di 150.052 punti di ricarica aperti al pubblico in Francia. Ma la buona notizia sta piuttosto nel tasso di disponibilità tecnica di questi terminali, misurato al 94% in questa nuova classifica invece dell'80% del mese prima!
Tutti i terminali stanno progredendo
Nel dettaglio, i terminali in corrente alternata “lenti” presentano un tasso di disponibilità pari al 93,5%. Quelli in corrente continua con potenza inferiore a 150 kW mostrano un tasso di disponibilità del 94,2% e quelli in corrente continua con potenza maggiore o uguale a 150 kW del 96,2%. Cifre che mostrano una progressione spettacolare poiché erano rispettivamente al 78, 87 e 85%, lasciando presagire un minore probabilità di imbattersi in terminali rotti (che non necessariamente verifichiamo durante i nostri test anche se ovviamente non possiamo trarre generalità dalle nostre esperienze personali).
Non solo ci sono più terminali che mai in Francia, ma ora sono anche più affidabili. Una notizia oggettivamente buona anche se il prezzo medio del carico è in rialzo «impresa per impresa» descritto dalla stessa organizzazione, dato per 0,47 € al kW per la ricarica in corrente continua e soprattutto 0,70 € per quella in corrente alternata (!!) è sufficiente per far sudare freddo gli utenti di auto elettriche. Lo ricorda il rapporto Avère “che questo è il prezzo che l’operatore della mobilità (eMSP) paga all’operatore terminale (CPO), e che questo prezzo medio può differire dal prezzo che l’utente finale paga in roaming perché è l’operatore della mobilità che determina il prezzo finale con eventuali costi aggiuntivi.
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