Di età compresa tra 23 e 25 anni, il figlio e la figlia di Patrick Sandoz erano tristi di perdere il padre il 19 ottobre, mentre Chaux-de-fonnier era in vacanza a Benidorm, in Spagna. Tre settimane dopo, non sono ancora riusciti a vedere il suo corpo, e tanto meno a recuperarlo. Quel che è peggio, non sanno esattamente cosa gli sia successo.
“La situazione che stiamo vivendo è orribile”, spiega la ragazza. Non riesco più a dormire la notte. Mi sento come se dovessi combattere contro il mondo intero e nessuno ci aiuta. Che si tratti del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), delle autorità spagnole o delle compagnie di assicurazione, ho l’impressione di occuparmi solo di robot». Contattato, il DFAE ha confermato che: “spetta alla famiglia organizzarsi per rimpatriare la salma. Da parte nostra interveniamo solo quando ha compiuto tutti i passi che ci si può aspettare da lei, senza successo.
Ufficialmente Patrick Sandoz è morto in seguito ad arresto cardiorespiratorio. Ma le cause non sono chiare e sono in corso le analisi tossicologiche. Per quanto riguarda la Polizia nazionale spagnola, precisa: “Abbiamo trovato il suo corpo, che non presentava segni di violenza, all’interno del suo appartamento per le vacanze. Era in perfette condizioni e in ordine.»
La ragazza però non si arrende. È convinta che la morte di suo padre sia legata a un attacco subito da Chaux-de-fonnier pochi giorni prima. “Anche se ci chiamavamo tutti i giorni, non ho avuto sue notizie per quasi 48 ore. E quando finalmente ho potuto parlargli, mi ha detto che una sera qualcuno lo aveva aggredito e che gli avevano rubato tutto quello che aveva addosso. Ma i suoi ricordi erano confusi, come se fosse stato drogato. Da quel giorno fu sempre meno coerente. E, infine, morì. Nessuno mi farà credere che sia una coincidenza”.
Mancanza di mezzi finanziari
L’equivalente della procura di Alicante avrebbe aperto un’indagine per chiarire le circostanze della morte. Ma quando contattato non ha risposto alle nostre domande. La figlia del defunto, però, si fa poche illusioni: “Se voglio che le cose vadano avanti, dovrò assumere un avvocato locale”. Tra le procedure amministrative, il rimpatrio della salma e le possibili spese legali, i figli di Patrick temono tuttavia di non avere mezzi finanziari. Così hanno lanciato il crowdfunding su gofundme.com.
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