“L’attività della piazza finanziaria continua a svilupparsi ormai da dieci anni”, sottolinea l’Associazione delle banche e dei banchieri lussemburghesi (ABBL). Il nostro Paese resta ben posizionato anche rispetto ai movimenti delle concentrazioni bancarie. La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ritiene che le fusioni transfrontaliere nell’Unione Europea (UE) siano “auspicabili”, con l’obiettivo di rafforzarne la competitività, mentre l’italiana UniCredit potrebbe acquistare la tedesca Commerzbank.
“Le fusioni transfrontaliere di banche che possono competere in termini di dimensioni, profondità e portata con altre istituzioni in tutto il mondo, comprese le banche statunitensi e cinesi, sono, a mio avviso, auspicabili”, ha spiegato durante un’audizione al Parlamento europeo.
Questa tendenza non minaccerebbe quindi il settore bancario lussemburghese, anche se il numero delle banche è passato da 144 a 118 in dieci anni. Il numero dei dipendenti (26.285 nel 2023) “è rimasto stabile” nell’ultimo decennio, sostiene l’ABBL. Inoltre, la “grande maggioranza” delle banche con sede in Lussemburgo sono banche che fanno parte di gruppi internazionali.
Pertanto, la piazza finanziaria lussemburghese “è rimasta attraente” per le banche internazionali. “Ciò è dovuto soprattutto alla stabilità politica, economica e sociale del Granducato”, indica l’ABBL. Ma anche all’ecosistema unico sviluppato in Lussemburgo. In effetti, questa grande capacità di gestire situazioni immobiliari complesse e multigiurisdizionali non esiste da nessun’altra parte”.
L’Associazione aggiunge che la resilienza del settore per il futuro dipenderà dalla sua capacità di superare due sfide: quella di attrarre e trattenere i talenti e quella dell’“ampiezza normativa” che pesa sulla competitività delle banche lussemburghesi ed europee in generale.
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