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barche, meduse giganti e fumogeni blu attorno alla centrale nucleare

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Lunedì mattina una visita a sorpresa degli attivisti di Greenpeace alla centrale elettrica di Gravelines.

Credito: Emeric Fohlen/Greenpeace

Alle 9 di questo lunedì mattina, una quarantina di attivisti di Greenpeace è entrato nel perimetro della centrale nucleare di Gravelines.

Il loro obiettivo: denunciare la vulnerabilità del sito ai rischi di inondazioni e sommersioni da parte del mare.

Gli attivisti, a bordo di imbarcazioni sul canale di scarico dell'impianto, brandivano un messaggio informativo al pubblico: “Acque in aumento, il nucleare nell’acqua”.

Erano visibili aquiloni a forma di medusa e 60 fumogeni blu simboleggiano l'acqua che sale sopra la centrale elettrica.

Un'azione nel mezzo di un dibattito

Mentre è in corso un dibattito pubblico, mette Greenpeace evidenziare la pericolosità del piano di EDF di costruire due nuovi reattori nucleari in questo sitonel cuore del delta dell'Aa.

L'associazione ritiene di sì “è irresponsabile affidarsi a questo metodo per evitare di costruire reattori nucleari in un’area pericolosa come il polder di Gravelines, che sarà sempre più esposta al rischio di sommersione con l’aggravarsi dei cambiamenti climatici”.

Greenpeace Francia denuncia inoltre le carenze del dossier EDF e la mancanza di informazioni necessarie per il dibattito pubblico iniziato il 17 settembre.

Per Roger Spautz, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace Francia: “ Oggi dovrebbe essere inconcepibile poter lanciare un progetto per costruire un’infrastruttura come un impianto nucleare senza che venga effettuato uno studio di impatto sulla sua vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Questo progetto dovrebbe essere sottoposto al dibattito pubblico da parte dell’operatore e di esperti indipendenti”.

“Acque crescenti, acqua nucleare”

In riva al mare, le barche sono entrate nel canale di scarico dell'impianto per scaricare gli attivisti che avevano diffuso il messaggio “Acque in aumento, energia nucleare nell'acqua”.

Sul fronte terrestre, gli attivisti lo hanno fatto hanno sparso vernice blu davanti alle porte “serrate” della centrale elettrica di Gravelines e si sono formate delle onde su queste stesse porte per denunciare il rischio di isolamento della centrale dell'isola in caso di esondazioni fluviali e marine.

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