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Borsa di Zurigo: lo SMI scivola in rosso

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Zurigo (awp) – Giovedì, verso mezzogiorno, l’indice SMI è sceso, rimanendo comunque sopra i 12.100 punti. Gli investitori hanno ora gli occhi puntati sugli Stati Uniti, dove questo pomeriggio verranno pubblicati i dati sull’inflazione per settembre.

Queste statistiche saranno decisive per la politica monetaria della Federal Reserve americana (Fed). Gli analisti dicono che se i prezzi al consumo saranno più alti del previsto, la Fed potrebbe non toccare i suoi tassi chiave a novembre.

“I broker si aspettano che l’inflazione sia stabile rispetto al dato precedente, ma qualsiasi risultato inaspettato potrebbe introdurre volatilità, soprattutto se l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è più alto del previsto, il che potrebbe frenare l’inflazione. “slancio del dollaro”, commenta Ricardo Evangelista, analista senior presso ActivTrades.

Alla Borsa svizzera, intorno alle 11:00, l’indice di punta SMI è crollato dello 0,04% a 12.117,46 punti. Anche lo SLI ha perso peso, scendendo dello 0,10% a 1.983,06 punti. L’SPI è invece sceso dello 0,06% a 16.159,22 punti. Delle trenta stelle di valore, undici sono avanzate, una ha raggiunto l’equilibrio e diciotto si sono ritirate.

Nella tarda mattinata di giovedì, Swiss Re (+2,0%) ha riconquistato il comando della classifica superando Givaudan (+0,7%). Il colosso ginevrino degli aromi e dei profumi ha annunciato giovedì un aumento del fatturato su nove mesi. Da gennaio a settembre il fatturato del gruppo è aumentato del 7,2% a 5,6 miliardi di franchi svizzeri.

Seguono Sandoz (+0,4%) e Sonova (+0,4%).

In territorio positivo si muove anche Novartis (+0,2%). La Comco (Comco) ha chiuso giovedì l’inchiesta contro il colosso farmaceutico basilese, sospettato di aver utilizzato un brevetto bloccante per proteggersi dai rivali.

Crolla invece UBS (-0,2%), dopo aver aumentato i guadagni. I primi fondi dei clienti del Credit Suisse sono stati trasferiti sulla piattaforma della principale banca svizzera.

In territorio negativo si trova anche Partners Group (-0,9%). Kindercare Learning, la società di portafoglio del gestore patrimoniale, ha completato con successo un’offerta pubblica iniziale (IPO) a New York. La società ha raccolto 576 milioni di dollari (495 milioni di franchi svizzeri al tasso odierno) e il prezzo delle azioni è salito dell’8,9% a 26,13 dollari.

Agli ultimi posti della classifica si sono classificate Lonza (-1%) e Iva Group (-1,4%).

Kühne+Nagel (-1,2%) ha continuato a scendere. Il colosso dei trasporti e della logistica di Svitto ha rafforzato la sua presenza in Spagna firmando un contratto con il produttore e distributore portoghese di attrezzature automobilistiche Salvador Caetano per la distribuzione e lo stoccaggio dei pezzi di ricambio destinati ai suoi 37 centri di riparazione spagnoli.

Sika (-2,1%) è rimasta indietro.

Sul mercato più ampio, Kuros (-3,8%) ha subito un forte calo dopo la pubblicazione dei dati di nove mesi.

La Basilese (+0,3%) ha invece registrato un progresso. Il suo capo Michael Müller si è opposto alle richieste dell’azionista Cevian, il quale ritiene che l’assicuratore non stia andando abbastanza avanti nella sua ristrutturazione. Il fondo attivista chiede in particolare la vendita delle attività in Germania.

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