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Parigini, imprenditori, atleti… Chi sono i 65.000 super ricchi che pagheranno più tasse?

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l’essenziale
Le imposte sul reddito per 65.000 famiglie fiscali aumenteranno per contribuire allo sforzo nazionale e ridurre l’abissale debito della Francia. I profili di questi contribuenti con redditi mensili molto alti sono noti.

Tassare i più ricchi. Si tratta di una delle misure previste dal primo ministro Michel Barnier per il bilancio dello Stato 2025. Dei 60 miliardi di euro da reperire l’anno prossimo, 40 arriveranno dalla riduzione della spesa pubblica e 20 miliardi da incrementi fiscali mirati e temporanei. Nel suo discorso di politica generale, Michel Barnier ha annunciato i prossimi aumenti delle tasse per “i francesi più ricchi” e per le grandi imprese.

65.000 famiglie fiscali dovranno pagare più tasse. Fanno parte dello 0,3% più ricco dei contribuenti. Difficile dipingerne il ritratto esatto, indica Le Figaroma l’analisi dello 0,1% più ricco, basata sui dati INSEE sugli stipendi privati ​​nel 2020, fornisce già informazioni preziose.

Attività o servizi di consulenza finanziaria

Tra questi lavoratori con redditi molto alti, quasi un quarto sono manager aziendali, il 18% sono dirigenti amministrativi e commerciali e il 4% sono atleti professionisti. L’86% di loro lavora nel settore terziario, in attività di consulenza direzionale o di servizi finanziari. In questa categoria privilegiata rientrano anche le professioni scientifiche, gli avvocati specializzati e gli artisti, rileva l’INSEE.

Questi lavoratori ad alto reddito hanno molto spesso una relazione, il più delle volte hanno più di 50 anni e il 35% non ha figli.

Il 40% vive nella regione parigina

Il 40% di queste grandi fortune vive a Parigi o nell’Hauts-de-Seine. Una posizione che si spiega con l’ubicazione delle sedi centrali di numerose aziende a Parigi, nel quartiere degli affari La Défense e nella regione parigina. Altre grandi fortune risiedono nelle regioni di Lione, Marsiglia e Lille.

I contribuenti più ricchi non sono gli unici a dover partecipare allo sforzo collettivo. Circa 300 imprese, che fatturano più di un miliardo di euro, dovranno fornire “uno sforzo temporaneo eccezionale”, ha dichiarato Michel Barnier, giovedì sera a France 2, per “un anno e forse due anni”.

Lo ha ripetuto venerdì il primo ministro alla Fiera zootecnica di Cournon-d’Auvergne (Puy-de-Dôme): “frenare” è “indispensabile”, “altrimenti andiamo dritti verso la crisi finanziaria. È avanti. Dobbiamo avvisala.” Giovedì 10 ottobre il Primo Ministro presenterà il bilancio dello Stato per il 2025. Due giorni prima, martedì prossimo, dovrà affrontare una prima mozione di sfiducia firmata da 192 deputati del Nuovo Fronte Popolare.

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