Moody's mantiene il rating nella categoria speculativa, con outlook positivo
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Moody's mantiene il rating nella categoria speculativa, con outlook positivo

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L'agenzia di rating Moody's, l'ultima delle tre principali agenzie a mantenere la Grecia nella categoria speculativa, ha segnalato venerdì che intende rimuoverla presto aggiungendo un outlook positivo al rating, ma mantenendolo a Ba1. L'outlook è stato cambiato da stabile a positivo, riflettendo “una maggiore probabilità di un rafforzamento duraturo della salute del settore bancario, che riduce i rischi di passività potenziali per il governo”I dettagli di Moody's in un comunicato stampa.

“Inoltre, con il potenziale di crescita economica e di performance fiscale che superano le nostre aspettative, la solidità fiscale della Grecia potrebbe migliorare più rapidamente di quanto attualmente previsto”.stima l'agenzia di rating. Moody's ha tuttavia mantenuto il rating della Grecia a Ba1, ancora nella categoria speculativa ma a un gradino dal venirne rimossa. Le altre due principali agenzie di rating, S&P e Fitch, l'hanno recentemente rimossa, per la prima volta dal 2010 e dalla crisi finanziaria.

L’agenzia accoglie infatti con favore, da un lato, “i significativi miglioramenti degli ultimi anni nell’attuazione delle riforme strutturali e del risanamento di bilancio”Ma si rammarica che siano “compensato dalle continue sfide in settori quali il miglioramento dell’efficienza giudiziaria, la riduzione degli squilibri macroeconomici e l’elevatissimo debito pubblico”.

«Inflazione mondiale»

Durante la crisi economica (2009-2019) – nota come crisi del “lascia questo” – a causa dell'esplosione del deficit pubblico e del debito pubblico – i tassi di prestito della Grecia sono saliti alle stelle, portando a una serie di declassamenti del rating del paese da parte delle agenzie di rating e privando il paese dell'accesso al mercato obbligazionario. Sull'orlo del default, che ha poi minacciato di mettere a repentaglio l'euro, Atene aveva beneficiato di prestiti dai suoi creditori internazionali (UE-FMI-BCE) per un totale di 289 miliardi di euro.

In cambio, il paese è stato costretto a subire drastiche riforme economiche richieste dai creditori che hanno avuto un impatto importante: una riduzione del 25% del prodotto interno lordo (PIL) in otto anni, un'esplosione della disoccupazione, un indebolimento del sistema sanitario pubblico, ecc. La Grecia è finalmente uscita dalla crisi nell'agosto 2018 dopo essere tornata a crescere un anno prima. Nonostante l'elevata crescita degli ultimi anni (5,6% nel 2022 e 2% nel 2023) e la graduale riduzione del tasso di debito pubblico, molti greci stanno soffrendo per l'impennata dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari, che il governo attribuisce a “inflazione globale”.

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