Al WEF di Davos ci sono gli ultra-ricchi che vogliono pagare sempre meno tasse. E c’è chi vuole pagare di più; come la 33enne multimilionaria austriaca Marlene Engelhorn, balzata agli onori della cronaca nel 2024 per aver ridistribuito la sua eredità di 25 milioni di euro a varie organizzazioni, questo per maggiore equità con chi non ha avuto la sua possibilità.
Ma i suoi colleghi la vedono male, perché ora sta conducendo una campagna affinché le persone più ricche del pianeta siano tassate di più. “I miei coetanei mi ignorano. Sono qui per fare rete e fare pressioni per continuare a pagare il meno possibile, il che è esattamente l’opposto di ciò per cui sono qui. Il mio obiettivo è attirare l’attenzione sulla necessità di una tassazione equa, anche per i ricchi”, spiega.
E ricordiamo che secondo la ONG Oxfam, le fortune dei miliardari lo scorso anno sono aumentate di 2.000 miliardi di dollari, ovvero tre volte di più rispetto al 2023, per raggiungere i 15.000 miliardi. “Questa concentrazione del denaro tra i potenti crea un sistema feudale, come ai tempi dei re e dei duchi. Tuttavia, viviamo in una democrazia e dobbiamo controllare l’aristocrazia del denaro attraverso le tasse”, afferma.
“I miliardari di oggi decidono senza alcun controllo democratico cosa considerano caritatevole e chi vogliono sostenere o meno”, osserva. «Per le tasse è diverso, tutti partecipiamo alla decisione su come spendere i soldi. È di gran lunga quello che preferisco.”
Allora, come dovrebbe essere il suo mondo fiscale ideale? “Vorrei che i ricchi fossero orgogliosi di pagare le tasse”, risponde. “Il mio sogno è che la lista annuale dei 300 più ricchi venga sostituita dalla lista dei 300 contribuenti più importanti. I ricchi dovrebbero voler guidare e celebrare il fatto che sono i maggiori contributori al bene comune”.
