La prima auto elettrica di Sony sarà…

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Cinque anni: questo è il tempo impiegato per lo sviluppo Sony et Honda per sviluppare la loro prima auto elettrica comune, laAfela 1una berlina di fascia alta. Questo viaggio è sorprendentemente lungo e perfino troppo lungo, perché nel frattempo, il concorrenza si è chiaramente acuito.

L’Afeela 1 parte subito con un handicap non da poco: un rapporto prezzo/tecnologia che sembra appartenere ad altri tempi. In effetti, il modello inizia da 90.000 dollari (87.600 euro per il modello Origin) e le sue versioni di fascia alta arrivano a 103.000 dollari (100.200 euro per la versione Signature), mentre caratteristiche tecniche sono già in gran parte obsoleto.

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Carica e autonomia deboli

Basta guardare le cifre per capire che l’Afeela 1 avrà molte difficoltà a sedurre. In effetti, afferma la versione a lungo raggio 520 km circa il raggio d’azione, che sembra ben poco rispetto ai 629 km annunciati dalla Tesla Model 3 Grande Autonomie che costa… 40.000 dollari in meno.

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E non è tutto: per ricaricare inoltre, si blocca poiché il modello accetta solo poteri di 150 chilowattil che è francamente Debole per un’auto di questa categoria. Ciò è dovuto ad un’architettura elettrica di soli 400 V. Ma non solo perché con tale tecnologia, il Tesla modello 3 accetta fino a 250 kW grazie all’ottima gestione del riscaldamento del pacco. A questa velocità ci vogliono 40 minuti per recuperare 300 km di autonomia, il doppio di una Model 3. Individua l’errore.

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Scaricato?

Sony e Honda insistono sul posizionamento di Afeela 1 fascia altain particolare con le sue finiture accurate e il sistema multimediale avanzato. Ok, ma rispetto ai modelli fatturati con importi simili, possiamo acquisire a Aria Lucida (800 km di autonomia WLTP) oppure a Porsche Taycan (potenza di ricarica 320 kW). E allora?

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Il posizionamento – e, diciamocelo, l’auto stessa – di Sony e Honda sembra del tutto irrilevante. Perché sembra ovvio che, per quanto ben congegnato, un sistema multimediale non può giustificare un prezzo del genere (28 altoparlanti qui e un enorme schermo che attraversa il cruscotto). Una storia simile a quella di smartphone di Sony, gli Xperia, che nonostante l’ottica Zeiss non fanno la differenza rispetto a quelli high-end di Apple o Samsung. Ma anche questa avventura non è dissimile da quella di John DeLorean e il DMC-12 con un telaio derivato da quello della Lotus Esprit e dotato di V6PRV (Peugeot-Renault-Volvo) ventoso e goloso. Come qui, era tutta una questione di “faccia” e attrezzatura, ma per il resto l’offerta non ha retto. A meno che Sony e Honda non cerchino di imporlo attraverso il cinema? Ma devi ancora trovare il film giusto…

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