A pochi mesi dall’assegnazione di questo premio supremo, è un team belga a distinguersi in questo campo, in questo caso il Laboratorio di Epigenetica del Cancro, Facoltà di Medicina dell’ULB, Centro di Ricerca sul Cancro dell’ULB e Institut Jules Bordet, HUB, diretto da Il professor François Fuks. Nello spirito della sua fondamentale ricerca volta a “comprendere meglio il cancro per curarlo meglio“, ha pubblicato venerdì, sulla prestigiosa rivista Cell, i risultati di uno studio il cui autore principale è Giuseppe Quarto del laboratorio del professor Fuks.
Qualificato come major al punto da poter “rivoluzionare le cure contro il cancro“, la scoperta consiste nell’aver messo in luce un nuovo meccanismo che, combinando l’epigenetica del DNA e dell’RNA, consente una regolazione precisa dei geni.
“Per me questa scoperta è importante quasi quanto quella del primo antibiotico”
DNA, RNA, epigenetica
Per comprendere appieno di cosa si tratta, è probabilmente utile richiamare alcune definizioni e nozioni di base, a cominciare da quelle di DNA, RNA ed epigenetica. Se in generale sappiamo che il DNA è il supporto dell’informazione genetica, chiamata genoma, che consente lo sviluppo, il funzionamento e la riproduzione degli esseri viventi, a volte comprendiamo meno chiaramente il ruolo dell’RNA (per gli acidi ribonucleici), che sono molecole che trasportano l’informazione genetica. “Affinché il nostro DNA possa produrre proteine, come l’emoglobina o l’insulina, esiste un intermedio, un messaggero, che si chiama RNA, e che di fatto è una copia del DNA“, spiega il professor Fuks.
Per quanto riguarda l’epigenetica, corrisponde allo studio dei cambiamenti nell’attività dei geni, che non comportano la modifica della sequenza del DNA e possono essere trasmessi durante le divisioni cellulari. “Potremmo dire che si tratta di un’etichettatura delle molecole della vita che regolerà l’attività dei geni“, ci dice in altre parole il ricercatore dell’ULB.
“I nostri geni contengono tutte le istruzioni necessarie per far funzionare il nostro organismo, ma la loro espressione deve essere finemente regolata per garantire che ogni cellula svolga il suo ruolo in modo ottimale, completa lo scienziato. È qui che entra in gioco l’epigenetica del DNA e dell’RNA: una serie di meccanismi che agiscono come “marcatori” sui geni, per controllarne l’attività, senza modificare la sequenza del DNA o dell’RNA stesso”.
Un meccanismo complementare
Mentre fino ad ora l’epigenetica del DNA e dell’RNA sono state studiate come sistemi indipendenti, questi due meccanismi sembravano operare separatamente, ciascuno svolgendo il suo ruolo in fasi distinte della regolazione genetica, i ricercatori dell’ULB hanno scoperto che, al contrario, “formano un sistema regolatorio complementare, in cui l’epigenetica del DNA organizza i geni disponibili e l’epigenetica dell’RNA ne regola dinamicamente l’uso“.
Con i suoi colleghi, il professor François Fuks ha dimostrato che questo meccanismo è particolarmente importante in fasi chiave come lo sviluppo delle cellule o la loro specializzazione in diversi tipi, ad esempio nel contesto delle cellule staminali embrionali. “Concretamente, lo studio dimostra che quando questi due marcatori vengono aggiunti congiuntamente al DNA o all’RNA, consentono un’attivazione più efficace del gene corrispondente, spiegano gli autori dello studio. Se invece uno di questi processi non funziona correttamente, l’attività del gene risulta alterata.”
Prospettive promettenti
Avendo identificato questa modalità completamente nuova di controllo genetico, questo progresso apre nuove prospettive in medicina. “Ci aiuta a comprendere meglio come funzionano le nostre cellule e come le interruzioni di questi meccanismi possono portare a malattie come il cancro.precisa il professor Fuks. Questa scoperta potrebbe anche far avanzare i trattamenti terapeutici contro il cancro e sviluppare terapie basate su “farmaci epigenetici” mirati sia al DNA che all’RNA. Questi trattamenti sarebbero più precisi e personalizzati, in grado di mirare a questi meccanismi regolatori per ripristinare l’equilibrio nelle cellule malate nei pazienti affetti da cancro.“.
Un “grande” progresso belga sulla leucemia: “È un punto di svolta, nella diagnosi e nella terapia”
Da circa vent’anni ormai le leucemie vengono curate con un farmaco epigenetico a base di DNA, ci fa notare il professor Fuks, che sta già sperimentando nuove strade nel suo laboratorio. “L’idea sarebbe quella di somministrare un farmaco che prenda di mira l’epigenetica del DNA e, congiuntamente, un secondo farmaco contro l’epigenetica dell’RNA. Come se venissimo, con due paia di forbici, a tagliare le etichette poste in modo alterato sulle molecole della vita. Facciamo quindi chiaramente parte della medicina personalizzata“.
Quanto a quando queste cure potrebbero essere disponibili, la risposta dello specialista è: “Tra 5 e 10 anni, ma bisognerà prima sapere se i trial clinici daranno frutti sulla seconda marcatura dell’Rna, molecola che, all’indomani della crisi Covid, si è dimostrata davvero essenziale e non subordinata come era considerata fino ad allora“.