Nel Vallese la tecnologia digitale diventerà più importante a scuola

Nel Vallese la tecnologia digitale diventerà più importante a scuola
Nel Vallese la tecnologia digitale diventerà più importante a scuola
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La strategia vallesana per l’educazione digitale è ancora segreta. I suoi principi sono stati validati dal Consiglio di Stato. Prevede la standardizzazione delle apparecchiature digitali nelle scuole e un approccio didattico al passo con i tempi.

Lo Stato vallesano accelererà lo sviluppo delle competenze digitali tra gli studenti del cantone dal primo semestre alla fine del secondario II, anche nella formazione professionale.

L’approccio presentato martedì mattina in una conferenza stampa a Sion riguarda circa 60.000 studenti e 5.200 insegnanti. “Di questi, 3.700 hanno già seguito una formazione”, spiega Christophe Germanier, responsabile del progetto. La formazione degli insegnanti della scuola dell’obbligo è iniziata nel 2019 nell’Alto Vallese e nel 2023 nel Vallese francofono.

Adattarsi a un mondo che cambia

L’obiettivo delle autorità vallesane è che, al termine della loro formazione, gli studenti acquisiscano le competenze necessarie per operare in un ambiente digitale. “Dobbiamo preparare la nuova generazione al mondo di domani”, riassume il consigliere di Stato responsabile dell’economia e della formazione, Christophe Darbellay.

Per il Servizio Educazione, “l’educazione digitale deve consentire agli studenti di acquisire competenze digitali fondamentali, garantendo così le basi minime necessarie per agire nella società, proseguire l’istruzione superiore e accedere al mercato del lavoro”.

Un aspetto positivo del Covid

«La nostra società continua ad evolversi molto rapidamente. Le competenze digitali sono diventate fondamentali, ritiene Christophe Germanier. Gli studenti saranno così gradualmente portati a ricercare, analizzare e valutare informazioni, nonché a risolvere problemi informatici.

‘La nostra ambizione è molto chiara. Non possiamo ignorare la tecnologia digitale, la popolazione e le imprese lo richiedono”, continua Christophe Darbellay. “Paradossalmente il Covid ha permesso di guadagnare 10 anni nello sviluppo della tecnologia digitale.”

Scelti i metodi vodese e alemanno

Nel Vallese francofono, il metodo didattico scelto per il periodo 1H-8H è «Dé>coding». È stato istituito congiuntamente da UNIL, EPFL e HEP-VD. Durante il ciclo di orientamento è stato mantenuto il metodo «Connected» sviluppato dalle Scuole pedagogiche della Svizzera romanda e di Lucerna.

‘I libri e la carta non scompariranno’, rassicura Christophe Darbellay, ‘La maggior parte delle lezioni non si terranno davanti a uno schermo e continueremo a imparare a scrivere, leggere e calcolare. Semplicemente, aggiungiamo uno strato di digitale.’ Gli studenti dalle 1H alle 6H condivideranno i tablet. Diventeranno individuali per il resto dei loro studi.

Creazione di un ufficio dedicato

Il Consiglio di Stato ha istituito un ufficio per l’educazione digitale con il compito di pilotare e coordinare l’attuazione di tale strategia. Beneficerà di un volume di 13,5 posizioni (equivalenti a tempo pieno), tramite trasferimenti. In cinque anni lo Stato investirà circa 6,7 ​​milioni di franchi. Al finanziamento parteciperanno anche i Comuni.

/ATS

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