gli avvertimenti di papa Malick Ndour

gli avvertimenti di papa Malick Ndour
gli avvertimenti di papa Malick Ndour
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Decidendo di centralizzare la convalida delle spese d’investimento, Pape Malick Ndour ritiene che Ousmane Sonko “parassita le missioni affidate al ministro delle Finanze”. Secondo l’economista, “convalidare la spesa equivale logicamente a modularla o a darle priorità, mentre ci è sempre stata venduta la luna vecchia di un bilancio sincero”.

Ecco tutto il suo messaggio.

Perché convalidare le spese di investimento se la “sincerità” del vostro bilancio garantisce già “risorse sufficienti e ben stimate in conformità con spese di investimento ben ponderate, ben valutate e di grande impatto”, come è stato pomposamente affermato nella legge Finanze?

Non eri tu, Ousmane, ad assumerti la responsabilità del tuo governo dicendoci a pagina 18 dell’LFI 2025 che: “La programmazione delle spese per investimenti dà priorità a quelle che sono allineate ai nuovi orientamenti politici, che contribuiscono alla sua obiettivi e che presentano un elevato contenuto in termini di investimenti fissi lordi, al fine di rafforzare lo stock di immobilizzazioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda”?

Non sei stato tu a informarci che avevi cancellato tutti i progetti estranei al “Progetto”? Allora, Koromack, hai già convalidato tutte le spese di investimento che tu stesso hai programmato nel budget! Se le vostre stime sulle risorse di bilancio sono veramente sincere, lasciate che i vostri ministri procedano sotto la supervisione del ministro incaricato del Bilancio.

Desidero inoltre informarvi che siamo nella fase di attuazione del recepimento delle direttive del quadro armonizzato delle finanze pubbliche in seno all’UEMOA, che stabilisce l’era del bilancio del programma e della gestione basata sui risultati, con una maggiore responsabilità del programma dirigenti che ereditano così la funzione di ordinatore della spesa. Centralizzando la convalida delle spese in conto capitale, si rischia di minare l’efficacia dei gestori dei programmi, ostacolando la decentralizzazione delle responsabilità, riducendo la flessibilità e l’adattabilità necessarie in un sistema orientato ai risultati, e quindi aumentando la burocrazia.

Il ruolo dei gestori dei programmi sarebbe quindi limitato, il che potrebbe ridurre la loro responsabilità nel raggiungimento degli obiettivi. Con questa decisione non sarebbe più necessario firmare con loro contratti di prestazione; d’ora in poi, lo Stato dovrebbe accontentarsi di firmare con Ousmane Sonko, l’alfa e l’omega degli investimenti statali.


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