Tre candidati hanno presentato offerte per il rilevamento totale dell’acciaieria dichiarata insolvente e posta sotto controllo italiano lo scorso anno.
Tre candidati si sono presentati per rilevare l’ex colosso siderurgico ArcelorMittal di Taranto (sud), l’ex Ilva, attualmente sotto la supervisione dello Stato italiano: Baku Steel (Azerbaigian), Jindal Steel International (India) e il fondo americano Bedrock Industries, Lo ha riferito sabato il quotidiano economico Il Sole 24 Ore.
Sono gli stessi nomi citati sabato dal segretario generale dell’Uilm, Rocco Palombella, in un’intervista al canale di informazione continua Rainews24. I candidati interessati avevano tempo fino a venerdì mezzanotte per presentare un’offerta. Oltre a queste offerte per il riscatto totale, secondo il sindacalista sono state presentate sette offerte per il riacquisto di alcuni beni.
Roma aveva nominato nel febbraio 2024 un commissario alla guida delle acciaierie, poste in regime di “amministrazione straordinaria” per salvaguardare le sue migliaia di posti di lavoro e rilanciarne la produzione, scesa a meno di 3 milioni di tonnellate nel 2023.
Le acciaierie erano state poste sotto sorveglianza
Tra i criteri del bando figurano “lo sviluppo della produzione di acciaio in Italia”, “l’impegno per la decarbonizzazione dei processi produttivi” e “la tutela dei livelli occupazionali”.
Dichiarata insolvente dal tribunale, l’ex Ilva, una delle più grandi acciaierie d’Europa, non era più in grado di pagare i propri fornitori né di pagare le bollette di gas ed elettricità. Di fronte al “rifiuto” di ArcelorMittal, ex azionista principale con una quota del 62%, di apportare nuovi fondi, lo Stato italiano, detentore del restante 38%, ha deciso di porre fine alla joint venture e di porre sotto vigilanza l’acciaieria.
