Negli Stati Uniti c’è una corsa agli elettroni. Venerdì 10 gennaio due dei maggiori produttori americani di elettricità hanno annunciato di aver concluso “un accordo definitivo” riorganizzarsi e sfruttare maggiormente il previsto aumento della domanda. Constellation Energy, un colosso americano tra gli operatori di reattori nucleari, si prepara ad acquisire la sua connazionale Calpine, uno dei principali attori nel campo delle centrali elettriche a gas. L’importo dell’operazione, che dovrebbe essere finalizzata entro la fine dell’anno, dovrebbe ammontare a quasi 27 miliardi di dollari (circa 26 miliardi di euro).
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Questa somma comprende il pagamento di almeno 16 miliardi di dollari sotto forma di azioni e contanti, nonché l’assunzione del debito della società acquisita. Una somma considerevole, senza però eguagliare quella del settore petrolifero d’oltre Atlantico: completata nel maggio 2024, meno di sette mesi dopo il suo annuncio, l’acquisizione di Pioneer da parte di ExxonMobil, ad esempio, aveva generato quasi 60 miliardi di dollari, debito compreso.
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I due elettricisti americani (Constellation impiega circa 14.000 persone, Calpine 2.500) hanno una capacità installata di circa 60 gigawatt. Con sede a Baltimora, nel Maryland, Constellation dispone di 21 reattori nucleari, distribuiti in 12 impianti che si estendono dal Midwest al Nordest. Una flotta senza equivalenti negli Stati Uniti, che rappresenta poco meno di un quarto dei reattori del Paese.
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