Gli avvocati protestano contro la citazione da parte del prefetto dei genitori dei delinquenti

Gli avvocati protestano contro la citazione da parte del prefetto dei genitori dei delinquenti
Gli avvocati protestano contro la citazione da parte del prefetto dei genitori dei delinquenti
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Dopo aver convocato i genitori dei minori coinvolti nella violenza urbana all’avvicinarsi del nuovo anno, il prefetto del Basso Reno, Jacques Witkowski, si ritrova al centro di una controversia.

L’Unione degli avvocati francesi (SAF) denuncia ingerenze in campo giudiziario e pratiche ritenute discriminatorie.

La presunzione di innocenza “manifestamente disprezzata”

La SAF si chiede come il prefetto abbia potuto ottenere informazioni sensibili, come l’identità e la nazionalità dei minorenni, ma anche come abbia potuto conoscere le accuse mosse contro di loro. Questi dati, protetti dal segreto delle indagini, non dovrebbero in nessun caso essere accessibili al di fuori del quadro giudiziario. Il sindacato ricorda che il principio della presunzione di innocenza è stato “manifestamente violato”.

La procura di Strasburgo non è stata informata né consultata prima di tale convocazione. Una mancanza di coordinamento che solleva interrogativi sul rispetto delle procedure legali. Interrogata sul punto dall’AFP, la prefettura non ha fornito una risposta immediata.

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“Interferenza del prefetto”

Il sindacato vede in ciò una “ingerenza del prefetto nei poteri della procura e del giudice minorile” e sottolinea anche una confusione di ruoli tra esecutivo e giudiziario. “La separazione dei poteri è un pilastro dello Stato di diritto”, ricorda, criticando un approccio che presuppone la colpevolezza dei minori prima di qualsiasi giudizio.

Nelle lettere inviate, il prefetto ha convocato i genitori stranieri, accennando ad una possibile revisione del loro diritto di soggiorno. I genitori francesi sono invitati a rivolgersi ai servizi sociali per compensare i loro eventuali “fallimenti educativi”.

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Un approccio di “ricatto amministrativo”

Per la SAF, questa distinzione tra genitori francesi e stranieri riflette una forma di disparità di trattamento. Il sindacato insiste: nessun testo giuridico consente di collegare il diritto di soggiorno dei genitori al comportamento del figlio. Descrive questo approccio come “ricatto amministrativo” e critica il tentativo di stigmatizzare le famiglie straniere.

Al di là delle questioni legali, la SAF denuncia un’operazione volta a influenzare l’opinione pubblica, facendo leva su discorsi populisti e potenzialmente razzisti. Una strategia che il sindacato considera pericolosa, sia per la coesione sociale che per i principi fondamentali di giustizia.

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