Domenica 29 dicembre, una serata a Yverdon-les-Bains (VD) si è trasformata in un incubo per un giovane UDC e i suoi due amici nel bel mezzo delle riprese, nei pressi della stazione. Intorno alle 23, al Giardino Giapponese, sono stati circondati da un gruppo di 5-10 individui che, credendo di essere filmati, li hanno minacciati e hanno preteso i loro telefoni. “Spacciatori”, precisa Enzo Malorgio, segretario generale dell’Udc Giovani e condirettore del quotidiano “L’IDÉE”, su X. Il gruppo è riuscito a fuggire, ma due aggressori li hanno inseguiti fino alla stazione. Il mancato intervento della polizia, nonostante due chiamate, secondo la vittima illustra una mancanza di risorse e una politica che definisce lassista: “È un riflesso agghiacciante della crescente insicurezza nelle nostre città”. Hanno sporto denuncia.
Intervistata, la polizia del Nord Vaudois ha confermato di essere stata allertata della situazione tramite il 117. In quel momento non era disponibile alcuna pattuglia di polizia. Un dipendente ha contattato le vittime per valutare il grado di urgenza, ma due di loro erano già salite sul treno. Il terzo era con gli agenti di sicurezza della CFF. “Interveniamo in base alle emergenze segnalate. Può succedere che un intervento venga rinviato se ne è in corso un altro, più prioritario», spiega un dirigente della Polizia del Nord Vaudois.
Questo nuovo incidente fa eco a un altro accaduto lo scorso settembre, sempre alla stazione di Yverdon. Durante le riprese di “RTS”, il piantagrane politico locale Ruben Ramchurn è stato interrogato da due spacciatori contrari alla loro apparizione sul suo account TikTok. La situazione si è calmata grazie all’intervento di un richiedente asilo. Ha sottolineato i vincoli imposti ai migranti, spesso privati del diritto al lavoro in Svizzera: “Quando arrivi in Svizzera, non ti viene dato il diritto al lavoro. E quando non possono lavorare, non possono integrarsi, né pagare vitto e alloggio. Sono quindi costretti a dedicarsi ad altre attività”.
