Amélie de Montchalin, nuova ministra dei Conti pubblici, conferma l’aumento della tassa sui biglietti aerei, nonostante l’opposizione delle compagnie aeree. Una misura giustificata da obiettivi fiscali ed ecologici, ma criticata per le sue ricadute economiche e sociali.
La tassa sui biglietti aerei, una leva fiscale controversa
Dopo un periodo di incertezza legato alla caduta del governo Barnier, riemerge l’aumento della tassa sui biglietti aerei (TSBA). In un’intervista con pariginoAmélie de Montchalin, ministro dei Conti pubblici, ha affermato il suo sostegno a questa misura. “ Sono favorevole. È una misura di giustizia fiscale ed ecologica “, ha detto, puntando il dito contro la responsabilità del 20% più ricco, responsabile della maggior parte della spesa per i viaggi aerei.
Inizialmente proposta nel bilancio 2025, la riforma del TSBA prevede di raddoppiare, o addirittura triplicare, le sue entrate, da circa 460 milioni di euro a un miliardo. Le tariffe, secondo Air France, aumenterebbero notevolmente: per i voli nazionali ed europei la tassa aumenterebbe da 2,63 a 9,50 euro in classe economica, e da 20,27 a 30 euro in classe business. Sui voli a lungo raggio la tassa arriverebbe a 40 euro in economy e 120 euro in business class, rispetto agli attuali 7,51 e 63,07 euro.
L’annuncio ha riacceso la rabbia dei vettori. Ryanair, leader europeo, minaccia di dimezzare la sua presenza in Francia. “ Questo tipo di misure rischiano di rendere inaccessibile il trasporto aereo a gran parte della popolazione e di penalizzare l’attrattività del Paese. “, ha lamentato un leader del settore. Anche la Federazione nazionale dell’aviazione (Fnam) e gli operatori aeroportuali francesi hanno messo in guardia da una perdita di competitività rispetto ad altri hub europei.
Le compagnie aeree sono in piena espansione
Le aziende sottolineano una doppia sanzione: non solo i costi aggiuntivi potrebbero rallentare la domanda, ma ridurrebbero anche la capacità del settore di investire nella transizione ecologica. « L’aviazione ha bisogno di investimenti per la sua decarbonizzazione, non di nuove tasse che soffochino il mercato », preoccupa un altro professionista.
Nonostante queste proteste, il governo resta determinato. Il ministro sottolinea il carattere ecologico e redistributivo del TSBA, ricordando che costituisce anche una leva per finanziare progetti di solidarietà, in particolare in Africa. Anche parte dell’opinione pubblica sostiene questo approccio, ritenendo che il settore dell’aviazione debba contribuire maggiormente allo sforzo climatico.
Il rilancio del TSBA illustra un complesso dilemma tra tassazione, ecologia e competitività economica. Se il governo intende attuare questa riforma, dovrà navigare tra le aspettative dei cittadini e la realtà di un settore strategico in rapida evoluzione.
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