(ETX Daily Up) – Mentre gli spumanti rappresentano il nuovo gusto dei consumatori in Europa ma anche nel mondo, la loro produzione nel vecchio continente è messa a dura prova dal riscaldamento globale. Nel 2023, la loro produzione ed esportazione sono diminuite dell’8%.
Questa è la categoria di vino che va bene da diversi anni: le bollicine. Se i nuovi sfidanti analcolici cercano di sedurre con ricette effervescenti, non è certo un caso. Come ricordato da un approfondito studio di FranceAgrimer dello scorso luglio, il consumo di spumante è aumentato del 58% nell’arco di vent’anni, in un contesto di calo della produzione ma anche del consumo di vino su scala globale.
Una tendenza di fondo che si spiega con la democratizzazione delle bollicine, che non sono più legate solo ai festeggiamenti di fine anno, se non alle feste più importanti come i matrimoni. Ciò è particolarmente vero negli Stati Uniti, Germania, Francia, Italia, Ungheria e Russia. Un successo scintillante che si misura anche solo guardando i dati dell’export: questi sono esplosi del 169% tra il 2002 e il 2022 per rappresentare 14,4 milioni di ettolitri. Nell’80% dei casi è frizzante.
Ma questo gusto per l’eccitazione potrebbe essere indebolito dal riscaldamento globale? Perché nel 2024 le condizioni climatiche non hanno risparmiato i vigneti europei, principali fornitori di spumanti. Episodi di siccità, ma anche forti piogge a volte devastanti, alcuni terroir sono stati messi a dura prova. Un’annata 2024 che ha indebolito le aree produttrici di bolle anche se i risultati registrati nel 2023 suggeriscono già un calo della produzione intorno all’8%, secondo Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea.
Nel 2023 l’Europa produrrà quasi 1,5 miliardi di litri di vino spumante. L’Italia è la fonte principale, con la produzione del prosecco e di molti altri vini spumanti. Lo Stivale ha infatti immesso sul mercato 638 milioni di litri di spumanti, contro i 312 milioni di bollicine francesi. Non sorprende che il Prosecco rappresenti lo spumante europeo più esportato, con circa 266 milioni di litri. Lo champagne è solo al terzo posto (91 milioni di litri), dietro allo spumante (100 milioni di litri). Il cava spagnolo è molto indietro, con 60 milioni di litri prodotti.
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