È giunto il momento di fare il punto. Finanziaria per i costruttori, contabile per gli analisti di ogni genere che hanno compilato i dati immatricolativi dell’anno appena trascorso. Un anno finanziario 2024 senza sorprese e non necessariamente brillante con novità spesso pesanti ed eventi significativi su scala globale : Il declino della Cina, la crisi del gruppo Volkswagen, la probabilissima fusione Honda/Nissan/Mitsubishi. E un mercato francese che, come tanti altri, segna il passo.
2024, un anno brutto
A dicembre sono stati immatricolati 183.662 nuovi veicoli, una piccola percentuale in più rispetto a dicembre 2023, ma con un giorno lavorativo in più. Chiaramente, l’anno si è concluso con uno slancio piuttosto debole, rendendo impossibile alzare l’asticella. Con 1.718.412 consegne nel 2024, il mercato francese è in calo del 3% rispetto al 2023 e rimane ancora al di sotto dei livelli pre-Covid di circa 500.000 unità. Un abisso gigantesco che costringerà molti produttori a rivedere la propria strategia riducendo il numero di fabbriche e giocando la carta della riduzione dei posti di lavoro a lungo termine. Questo è già iniziato in Volkswagen.
“I tre principali canali di vendita sono scesi tutti in misura diversa nel corso dell’anno, ma è stato il canale aziendale (14% del mercato) a diminuire di più – del 12% – evidenziando la mancanza di investimenti legata alle incertezze economiche. I privati (46% del mercato) e le società di noleggio a lungo termine (15% del mercato), entrambe in calo del 3%, seguono più o meno l’andamento generale del mercato. (AAAData).“
Tuttavia, l’anno è iniziato bene, con le vendite in aumento nei primi tre mesi dell’anno per poi iniziare a diminuire da maggio in poi. Si trattava infatti di un trompe l’oeil chiamato “leasing sociale”che ha permesso di aumentare notevolmente le immatricolazioni di alcuni modelli obsoleti come la Renault Twingo E-Tech.
Quest’anno il cielo avrebbe potuto oscurarsi un po’ di più con l’inasprimento della pena ma con la mozione di censura approvata a dicembre le trattative si sono fermate. La scala 2024 sarà quindi applicata quest’anno in attesa che l’Assemblea proceda con i suoi dibattiti. Più difficile invece la missione per gli elettricisti che vedono salire il bonus massimo da 7.000 euro a 4.000 per i meno abbienti. Ciò dovrebbe quindi favorire ancora una volta il mercato dell’usato, anch’esso aumentato di oltre il 3% nel 2024.
L’impianto elettrico è in stallo
Considerando le prestazioni raggiunte nel 2023 dai veicoli elettrici, ci aspettavamo logicamente un aumento ancora maggiore nel 2024 con l’ampliamento dell’offerta. Non era niente del genere. In alcuni mesi la quota di mercato dei veicoli senza motore a combustione è addirittura diminuita, nonostante il leasing sociale abbia comunque fatto di tutto per incrementare le vendite nel primo semestre. Il solo leasing sociale ha rappresentato il 17% delle vendite elettriche in Francia nell’intero anno, pari a 290.614 unità. Nonostante ciò, le vendite elettriche sono diminuite del 3%, scendendo quindi alla quota di mercato del 2023, e non è questo che si aspettavano i produttori, che dovranno raggiungere un livello ancora più alto nel 2025 per evitare le famose multe sulla CO2.
Il 2024 è stato infine il punto più alto per gli ibridi non ricaricabili, che sono aumentati del 24% nel corso dell’anno fino a raggiungere una quota di mercato del 43%. Da notare anche l’impressionante aumento delle ibride plug-in nel mese di dicembre (+ 45%), che può essere spiegato con la fine dell’esenzione dalla penalità sul peso quest’anno.
E il best seller è…
Non sorprende che la Renault Clio sia l’auto più venduta del 2024 in Francia. Si trova di poco davanti alla Peugeot 208, con la Dacia Sandero che chiude il podio. La Tesla Model Y, che l’anno scorso era ottava, ha perso due posizioni ma mantiene un ottimo slancio nonostante un logico rallentamento delle vendite, che sta entrando nel suo quinto anno di carriera. La Toyota, dal canto suo, riesce nell’impresa di piazzare due modelli nella Top 10cosa che non accadeva da moltissimo tempo per un marchio straniero.
Altro segno dei tempi: la progressiva scomparsa delle berline compatte ai vertici della classifica. Solo la Peugeot 308 ha resistito bene al 7° posto, soprattutto grazie alle vendite alle flotte e alle imprese (soprattutto delle station wagon SW). La sua concorrente dei diamanti, la Mégane, è stata ritirata in aprile e non figura nemmeno nella Top 100 delle vendite. Per quanto riguarda la Golf, timida la prestazione anche al 28esimo posto (15.450 immatricolazioni). La tedesca si è fatta rubare i riflettori dal suo stesso gruppo con una T-Roc che illustra perfettamente la situazione attuale: i SUV hanno preso il sopravvento. E per fortuna della Renault, l’Austral se la passa bene, alle porte della Top 10.
Modello | Vendite (2024) |
---|---|
ModelloRenaultClio | Vendite (2024)91 435 |
ModelloPeugeot 208 | Vendite (2024)88 918 |
ModelloDacia Sandero | Vendite (2024)75 978 |
ModelloPeugeot2008 | Vendite (2024)48 547 |
ModelloRenault Captur | Vendite (2024)45 961 |
ModelloCitroen C3 | Vendite (2024)38 834 |
ModelloPeugeot 308 | Vendite (2024)37 254 |
ModelloToyota Yaris | Vendite (2024)35 065 |
ModelloToyota Yaris Croce | Vendite (2024)33 810 |
ModelloTesla modello Y | Vendite (2024)28 577 |
ModelloRenault Australe | Vendite (2024)26 150 |
ModelloVolkswagenPolo | Vendite (2024)25 163 |
ModelloDacia Duster 3 | Vendite (2024)23 511 |
ModelloPeugeot 30083 | Vendite (2024)22 344 |
ModelloDacia Jogger | Vendite (2024)21 969 |
ModelloOpel Corsa | Vendite (2024)20 764 |
ModelloFord Puma | Vendite (2024)19 709 |
ModelloRenault Arkana | Vendite (2024)19 121 |
ModelloDacia Duster2 | Vendite (2024)18 375 |
ModelloRenaultTwingo3 | Vendite (2024)17 350 |