Era un quarto di secolo fa. La minaccia della “cimice” del 2000 ha scosso imprese e comunità, in Alsazia e nel resto del mondo. Uno sguardo indietro a questo Capodanno speciale, tra la paura di un cataclisma informatico e la speranza per un futuro utopico.
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È già passato un quarto di secolo da quando il mondo è uscito dal 1900. Con l’avvicinarsi del Capodanno 2000, una minaccia astratta, quasi mistica, angoscia la società: la “cimice”. Una paura che i sistemi informatici mondiali di datazione non riusciranno a sopravvivere dal 1999 al 2000, e che tutta la tecnologia smetterà di funzionare a mezzanotte in punto.
Satelliti che deviavano dalla loro orbita, aerei che cadevano in volo, soldi che sparivano dalle banche… I media dell’epoca trasmettevano questo panico informatico. Al punto che imprese ed enti locali adottano misure preventive.
La SNCF comunica che prevede di sospendere la circolazione di tutti i suoi treni dalle ore 23:55 alle ore 00:15. Gli sportelli bancomat della Banque Populaire rimarranno fuori servizio fino alle 00:04. Il sito Peugeot di Mulhouse (Alto Reno) spegnerà tutti i suoi impianti il 31 dicembre, con un riavvio previsto per il 5 gennaio.
Alla centrale di Fessenheim, alla sede dell’Électrcité de Strasburgo e nelle prefetture del Basso Reno e dell’Alto Reno, le squadre sono mobilitate tutta la notte.
Per dimostrare la vigilanza delle aziende, France 3 Alsace trascorre la notte del 31 presso la sede del Crédit Mutuel a Strasburgo, dove un team di specialisti informatici veglierà fino alle 8 del mattino.
“Ieri il centro di autorizzazione ai prelievi era pieno [le 30 décembre]della durata totale di 50 minuti,” racconta il nostro giornalista, Remedios Sanchez Pascual. La causa erano i clienti alsaziani che venivano in massa per prelevare contanti.
Ma alla vigilia di Capodanno nessun “bug” degno di nota ha interrotto l’attività della banca. “Questo rimarrà il bug non informatico dell’anno 2000,” conclude il giornalista.
Questo rimarrà il “non-bug” informatico dell’anno 2000
Remedios Sanchez-Pascual, giornalista Francia 3 Alsazia
Ma il passaggio al 2000 non è una paura per tutti. Per i giovani fa presagire un mondo nuovo e migliore. Sandra, un’alsaziana all’epoca trentenne, ricorda: “Pensavo che sarebbe stato come un film di fantascienza: macchine che volano, cose che brillano… C’erano molte speranze nel 2000.”
Per celebrare questo nuovo anno ricco di speranza, decine di migliaia di giovani e anziani si sono riuniti a Strasburgo. La capitale alsaziana è stata costretta a cancellare l’incendio della cattedrale a causa della tempesta Lothar, ma a Place Kléber non mancano i divertimenti. Concerto latinoamericano, ballo popolare, rotoli e “Porta dell’anno 2000”, che migliaia di alsaziani attraversano simbolicamente.
E un quarto di secolo fa, i fuochi d’artificio furono fatti esplodere dagli stessi cittadini di Strasburgo.