Manuel Reman, direttore degli champagne Krug

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Manuel Reman, nel 2024, nel nuovo centro di vinificazione, chiamato “Joseph”, della casa Krug, ad Ambonnay (Marna). ALESSIO JACQUIN

Alla guida di Krug e dei suoi 70 dipendenti da due anni e mezzo, Manuel Reman vive il suo lavoro come se avesse raggiunto il Santo Graal. “Tra le tante case di champagne del gruppo LVMH, è la mia preferita. Suscita passioni, ed è certo che ricorderemo sempre il nostro primo bicchiere di Krug”ammette. Non arriverà comunque a farsi tatuare il marchio sul braccio, come fanno alcuni estimatori delle annate Clos d'Ambonnay e Mesnil, che sono tra gli champagne più costosi (più di 3mila euro per il primo). più di 2.000 euro per il secondo).

Manuel Reman ha già fatto carriera e ha ricoperto diversi incarichi, da project manager a controllore finanziario, all'interno dei marchi di champagne di Moët Hennessy, l'entità che riunisce i vini e gli alcolici di LVMH. Ha lavorato presso Moët & Chandon, Dom Pérignon, Mercier, Ruinart… Nel 2022, all'età di 44 anni, è a capo di Krug, una bella casa a Reims. Il suo profilo è atipico: di origine indiana da parte di padre e normanna da parte di madre, non è cresciuto sulle marne della Champagne. Ma ha imparato rapidamente l'estetica trasmessa dalle bolle.

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