Crisi del Lussemburgo: gli aiuti SNCI all’edilizia sono un fiasco

Crisi del Lussemburgo: gli aiuti SNCI all’edilizia sono un fiasco
Crisi del Lussemburgo: gli aiuti SNCI all’edilizia sono un fiasco
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Da settembre 2023 sono state presentate e accettate solo otto richieste, per un importo totale di 1,25 milioni di euro, indica il ministro dell’Economia del DP, Lex Delles, in una risposta parlamentare. Tuttavia, la dotazione di intervento decisa dalla Società Nazionale di Credito e Investimento (SNCI), nel quadro del “finanziamento speciale anticrisi per l’edilizia”, ammontava a 100 milioni di euro.

Questo sistema è rivolto alle imprese specializzate in lavori strutturali, attrezzature tecniche e finiture, “gestite in modo sano, senza aver avuto precedenti difficoltà finanziarie”. Nonostante sia difficile da convincere, la Lex Delles indica che sarà prorogata fino al 30 giugno 2025. Questa misura temporanea, che doveva restare in vigore fino al 30 giugno 2024, era già stata prorogata per la prima volta fino al 30 giugno 2024. al 31 dicembre 2024.

Il finanziamento viene effettuato indirettamente tramite la banca abituale del cliente: la SNCI finanzia fino all’80% del fabbisogno, a condizione che la banca finanzi il saldo del 20%. La SNCI, creata con una legge del 1977, è specializzata nel sostenere le imprese con prestiti destinati a coprire parte del finanziamento dei loro progetti. Il suo capitale è interamente di proprietà dello Stato.

Il primo ministro Luc Frieden ha constatato, nelle ultime settimane, “una certa ripresa” nei settori dell’edilizia abitativa e dell’edilizia, “a seguito delle misure adottate dal governo”. Anche il graduale calo dei tassi di interesse può contribuire alla ripresa di un settore duramente colpito dalla crisi.

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