Rachida Dati perde un altro round – Libération

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Martedì 2 luglio, la camera d’inchiesta della Corte d’appello di Parigi ha respinto il ricorso del ministro della Cultura contro l’indagine sulle sue presunte attività con la Renault e con il suo ex capo Carlos Ghosn.

Si avvicina il processo per Rachida Dati? L’inchiesta sul caso Renault, per il quale è incriminata “corruzione passiva” e “ traffico d’influenza passivo da parte di soggetti investiti di un mandato pubblico elettivo”, è stata convalidata martedì 2 luglio dalla camera d’inchiesta della Corte d’appello di Parigi, che ha respinto un ricorso di Rachida Dati sulla prescrizione e sull’età dei fatti. I suoi avvocati hanno immediatamente annunciato che presenteranno ricorso in cassazione. “La conclusione non è affatto chiara. Il problema è che il tempo è un insulto alla memoria. È difficile comprendere un caso a 15 anni di distanza dal fatto”hanno stimato Olivier Baratelli e Olivier Pardo dopo l’udienza.

Quella che sarà ministra della Cultura ancora per qualche giorno, in attesa dei risultati del secondo turno delle elezioni legislative, contava sulla sua richiesta di prescrizione avanzata dai suoi avvocati. “Tutti conoscevano l’intervento di Rachida Dati come avvocato di Renault-Nissan nel 2009 e nel 2010. Tutto è perfettamente chiaro,” hanno assicurato all’AFP prima dell’udienza.

Non per i gip comunque, che si chiedono se in realtà Dati non fosse stata pagata 900mila euro tra il 2010 e il 2012 per svolgere attività di lobbying mentre era europarlamentare, cosa formalmente vietata ai parlamentari.

Il caso è iniziato nel 2019 in seguito alla caduta di Carlos Ghosn, allora onnipotente magnate della Renault-Nissan, e su denuncia di un azionista del gruppo automobilistico franco-giapponese, e si è concluso il 12 settembre 2023. La Procura nazionale delle finanze L’ufficio sta finalizzando l’atto d’accusa finale, che dovrebbe essere notificato alle parti quest’estate ora che la spada di Damocle di annullare l’intero caso è scomparsa.

Guadagna tempo

Toccherà poi ai gip decidere: archiviazione del caso o rinvio al giudice penale. In quest’ultimo caso, Rachida Dati rischia di ritrovarsi presto sul banco degli imputati davanti al tribunale di Parigi. La sindaca del 7° arrondissement moltiplica quindi tutti gli stratagemmi legali, in particolare ricorrendo alla Camera d’inchiesta, per cercare di guadagnare tempo: sa che non potrà candidarsi a sindaco di Parigi nel 2026 essendo stata condannata, anche se questa convinzione non era definitiva. Un’altra richiesta, quella di archiviazione del caso, non è stata ancora esaminata: le istanze del PNF non sono ancora state accolte.

Una questione prioritaria di costituzionalità (QPC) è stata addirittura sollevata dagli avvocati del ministro per una questione di scadenza. Anche la Camera d’inchiesta ha deciso martedì di respingerlo.

Un altro QPC è in corso su richiesta di Carlos Ghosn, i cui progressi tra i giudici istruttori, la camera d’inchiesta, la corte di cassazione e il consiglio costituzionale potrebbero consentire nuovamente il rinvio di un eventuale processo. “Sembra tutto un lungo peplo”conclude, in tono angosciato, una fonte giudiziaria.

Aggiornamento : alle 15,20, con l’aggiunta di un commento degli avvocati di Rachida Dati.

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