“Stiamo andando verso una crisi sociale monumentale”, avverte il CPME dell’arcipelago

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Nicole Moreau, presidente della Confederazione delle piccole e medie imprese della Nuova Caledonia, ha parlato mercoledì a Culture.

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Pubblicato il 27/11/2024 12:29

Tempo di lettura: 1 minuto

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Un palazzetto dello sport danneggiato dai disordini, Mont-Dore, Nuova Caledonia, luglio 2024. (THEO ROUBY/AFP)

Ci stiamo dirigendo verso una crisi sociale monumentale“, avverte la presidente della Confederazione delle piccole e medie imprese (CPME) della Nuova Caledonia, Nicole Moreau, al microfono di France Culture mercoledì 27 novembre. “Abbiamo 900 aziende che sono completamente scomparse“e”25.000 dipendenti disoccupati“, sottolinea, mentre il conto per le rivolte della scorsa primavera è stimato dal governo della Nuova Caledonia in almeno 2,2 miliardi di euro, ovvero il 25% del PIL del territorio.

Secondo Nicole Moreau, “gran parte delle VSE non hanno ricevuto nulla“dall'inizio della rivolta legata al disgelo del corpo elettorale, il 13 maggio, che ha visto la distruzione di gran parte del tessuto economico di Nouméa”.Sono stati i grandi a farsi rimborsare i danni e non i piccoli.“, continua il capo del movimento padronale locale, sei mesi dopo questi disordini che hanno causato 13 morti e danni materiali per miliardi di euro.Abbiamo piccolissime imprese che da maggio non ricevono nulla perché hanno la testa all'oscuro, perché non sanno come compilare le pratiche, perché gli hanno chiesto documenti che non avevano niente o cose che era bruciato.

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