Coca-Cola accusata di “greenwashing” alle Olimpiadi del 2024

Coca-Cola accusata di “greenwashing” alle Olimpiadi del 2024
Coca-Cola accusata di “greenwashing” alle Olimpiadi del 2024
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L’ONG Nature Environnement ha presentato una denuncia vicino a Parigi contro la Coca-Cola, che accusa di aver ingannato i consumatori durante le Olimpiadi del 2024 promettendo “rifiuti zero” come fornitore di bevande nonostante l’uso di bottiglie di plastica, ha annunciato mercoledì l’organizzazione.

In un comunicato la ONG espone “una coreografia ormai consolidata” della Coca-Cola: “versare il contenuto di una bottiglia di plastica in un bicchiere, servirlo a una persona che poi pensa di avere in suo possesso un contenitore ecologico, poi buttare via il contenitore. Tuttavia, il capo di Coca-Cola France, Mickaël Vinet, ha affermato, in aprile su France Info, che il suo obiettivo è “rifiuti zero” durante i Giochi Olimpici, ricorda la ONG. “Queste accuse hanno quindi assunto un carattere fuorviante, destinate a migliorare l’immagine del marchio agli occhi del grande pubblico”, afferma France Nature Environnement nella sua denuncia, consultata dall’AFP.

Già criticata durante i Giochi, l’azienda americana ha spiegato di aver dovuto utilizzare bottiglie di plastica in alcuni siti olimpici. Il colosso americano aveva indicato in un comunicato stampa che era necessario trovare le “migliori condizioni di sicurezza e qualità alimentare”, ma anche “adattarsi a ciascun sito e ai suoi vincoli tecnici e logistici”, citando tra questi gli arrivi di acqua ed elettricità , la “superficie disponibile” o lo “spazio di stoccaggio”.

Il colosso delle bevande analcoliche aveva dichiarato che queste bottiglie sarebbero state “selezionate e compattate per essere riciclate”. Tuttavia, “la plastica ha un impatto ambientale fin dalla sua produzione”, ricorda Axèle Gibert, responsabile della gestione dei rifiuti della FNE, che sottolinea anche la presenza di microplastiche nei liquidi bevuti in queste bottiglie. Denuncia un “doppio discorso” che troviamo “sui negoziati sul trattato sulla plastica”.

A Busan, in Corea del Sud, i rappresentanti di 178 paesi stanno lavorando a questo trattato internazionale volto a eliminare l’inquinamento causato dalla plastica. Ma se alcuni Paesi vogliono puntare a una riduzione della produzione e all’eliminazione della plastica “non necessaria”, altri, tra cui i grandi produttori di petrolio, si oppongono a qualsiasi obiettivo quantificato sulla produzione.

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