Il 22 novembre 2024, EDF ha formalizzato un colossale investimento di 800 milioni di euro per la costruzione di una centrale elettrica alimentata a colza in Corsica. Questo ambizioso progetto, situato nella regione di Ajaccio, mira a sostituire una vecchia e obsoleta centrale elettrica a combustibile. Con la messa in servizio prevista per il 2027, questa iniziativa sta suscitando entusiasmo e polemiche.
Un progetto di transizione energetica: opportunità o miraggio?
L'obiettivo dichiarato da EDF è chiaro: ridurre l'impatto ambientale della produzione elettrica insulare. La futura centrale Ricanto promette risultati impressionanti:
- Riduzione del 75% delle emissioni di biossido di azoto.
- Riduzione del 90% delle emissioni di polveri sottili.
- Eliminazione totale delle emissioni di zolfo.
Inoltre, la transizione ai biocarburanti ridurrà le emissioni di CO2 del 300.000 tonnellate all'annodurante il salvataggio 350.000 m³ di acqua. Tuttavia, associazioni ecologiste come Aria Linda e A Sintinella denunciano il “greenwashing” che maschera effetti collaterali potenzialmente disastrosi, in particolare sulle culture locali.
Un investimento strategico, ma contestato
La pianta consumerà ogni anno 100.000 tonnellate di olio di colzaun biocarburante presentato come un'alternativa sostenibile. Tuttavia, questo consumo solleva diversi problemi:
- Pressione sui terreni agricoli: Importare o coltivare localmente una tale quantità di colza potrebbe compromettere l’equilibrio agricolo dell’isola.
- Costi e logistica: La produzione locale rimane limitata e potrebbe richiedere massicce importazioni.
- Reazioni degli attori locali: Mentre alcuni, come Michel Fazini (CGT Énergie), accolgono con favore una modernizzazione prevista entro 20 anni, altri chiedono un piano energetico più ambizioso e diversificato.
EDF è impegnata a garantire l’approvvigionamento energetico dell’isola sostenendo al tempo stesso l’occupazione. Ma il finanziamento di Da 1,2 a 1,3 miliardi di euro in 5 anni in Corsica, tra cui lo smantellamento della vecchia centrale di Vazzio, sta alimentando il dibattito sulla distribuzione delle risorse pubbliche.
Una svolta ambientale o un’impasse ecologica?
La centrale Ricanto segna una svolta tecnologica, ma non sfugge alle critiche. Gli ambientalisti lo definiscono “incerto”. Il termine “necrocarburante”, utilizzato da alcuni attivisti, illustra le tensioni sugli impatti ecologici indiretti :
- Deforestazione e monocolture per sostenere la domanda.
- Mancanza di trasparenza sull'origine delle materie prime.
Confronto ambientale tra le centrali di Vazzio e Ricanto
Criteri | Centrale elettrica di Vazzio | Centrale elettrica di Ricanto |
---|---|---|
Emissioni di CO2 | Molto alto | Riduzione di 300.000 ton/anno |
Particelle fini | Alto | Sconto del 90%. |
Consumo di acqua | Non ottimizzato | Risparmio di 350.000 m³/anno |
Fonte di energia | Olio combustibile pesante | Biocarburante (olio di colza) |
Nonostante gli evidenti vantaggi, la dipendenza da un unico tipo di biocarburante solleva interrogativi. Il fabbisogno energetico dell'isola continua ad aumentare, in particolare a causa dell'aumento dei veicoli elettrici e dell'elettrificazione dei porti. La comunità corsa dovrà rivalutare la propria programmazione energetica per affrontare le sfide future.
La chiusura programmata della centrale elettrica di Vazzio nel 2027 segna una pietra miliare, ma la transizione energetica dell’isola richiede soluzioni più diversificate, tra cui l’energia eolica, solare e lo stoccaggio delle batterie.