Istituzioni finanziarie internazionali: una spinta alla crescita sostenibile e innovativa

Istituzioni finanziarie internazionali: una spinta alla crescita sostenibile e innovativa
Istituzioni finanziarie internazionali: una spinta alla crescita sostenibile e innovativa
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Il contributo delle istituzioni finanziarie internazionali è fondamentale per finanziare la crescita delle imprese marocchine. Attraverso investimenti diretti, partenariati con il governo o finanziamenti di progetti infrastrutturali, il sostegno fornito da queste istituzioni aiuta a migliorare la competitività delle imprese, promuovere l’innovazione e garantire una crescita economica sostenibile.

È innegabile che lo sviluppo economico dipende, in particolare, dalla capacità delle imprese di accedere a finanziamenti adeguati. In questo senso, per il caso marocchino, le istituzioni finanziarie internazionali (IFI) svolgono un ruolo cruciale. In effetti, queste IFI come la Banca Mondiale, la Società Finanziaria Internazionale (IFC) e la Banca Africana di Sviluppo (AfDB) forniscono sostegno diretto alle imprese marocchine.

Nel 2023, IFC ha investito 75 milioni di dollari per sostenere i settori tecnologico e manifatturiero, aiutando le aziende a modernizzare le proprie infrastrutture e ad adottare nuove tecnologie. Inoltre, la Banca Mondiale ha approvato un prestito di 450 milioni di dollari per migliorare l’accesso ai finanziamenti per le PMI marocchine. Questo prestito è particolarmente rivolto alle imprese gestite da donne e a quelle impegnate in innovazioni tecnologiche. Attraverso questa iniziativa, l’obiettivo è colmare le lacune di finanziamento e supportare i segmenti che non sono inclusi nel mercato.

Inoltre, le azioni di queste IFI possono anche rientrare in stretti partenariati con il governo per strutturare programmi di finanziamento destinati a vari settori economici. Ad esempio, il programma “Tamwilcom”, finanziato dall’ADB, facilita l’accesso delle PMI al credito offrendo garanzie sui prestiti. Nel 2023, questo programma ha mobilitato quasi 2 miliardi di dirham in crediti per le PMI, contribuendo così alla creazione di posti di lavoro e al dinamismo economico locale, secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Un altro esempio di questa sinergia tra istituzioni finanziarie internazionali e governo: nel 2024, una partnership con la Banca Mondiale ha permesso di lanciare un progetto da 500 milioni di dollari per rafforzare l’infrastruttura digitale del Marocco e sostenere la trasformazione digitale delle imprese. Questo progetto, come descritto dalla WB, mira a migliorare la connettività Internet, promuovere l’uso delle tecnologie digitali e sviluppare competenze digitali all’interno delle aziende marocchine. Queste iniziative sono fondamentali per posizionare il Regno come leader regionale nell’innovazione tecnologica.

Infrastrutture e sviluppo
Il sostegno delle IFI viene inoltre erogato tenendo conto delle priorità settoriali strategiche. In questo contesto, queste istituzioni finanziano progetti infrastrutturali essenziali per migliorare il clima imprenditoriale in Marocco. La Banca Mondiale ha sostenuto lo sviluppo delle infrastrutture portuali e stradali, facilitando così il commercio e le esportazioni. Ad esempio, il progetto di sviluppo del porto di Tangeri Med, in parte finanziato dalla Banca Mondiale, ha trasformato questo porto in un importante hub logistico, riducendo i costi operativi per le aziende marocchine e aprendo nuove opportunità sui mercati internazionali.

D’altro canto, l’ADB ha finanziato il progetto di costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Tangeri a Casablanca, migliorando così la connettività e il trasporto delle merci. Il progetto da 2,4 miliardi di dollari ha ridotto significativamente i tempi di trasporto e migliorato l’efficienza logistica, rilanciando l’economia regionale. Da parte sua, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) è particolarmente attiva nel promuovere l’innovazione e la sostenibilità.

Nel 2023, la BERS ha investito 100 milioni di dollari per sviluppare impianti solari in Marocco, riducendo la dipendenza energetica del paese e incoraggiando pratiche commerciali più sostenibili. Ha inoltre fornito un totale di 88 milioni di euro alle banche partner per aiutare le PMI a investire nelle tecnologie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Un esempio notevole è il prestito di 10 milioni di euro concesso al produttore panafricano di materassi Dolidol per finanziare un progetto di riciclaggio di bottiglie in fibra di poliestere.

Questo progetto si concentra sulla trasformazione dei rifiuti di plastica in prodotti per la biancheria da letto. Ma non è tutto: la BERS ha anche finanziato un progetto da 6 milioni di euro a sostegno di Lamatem, produttore marocchino di abbigliamento medico di alta gamma. Questo progetto, supportato da una garanzia di condivisione del rischio dell’Unione Europea, mira a soddisfare le esigenze di liquidità a breve termine nel contesto della ripresa post-pandemia.

Iniziative normative
Il Marocco ha intrapreso riforme chiave per incoraggiare l’uso dei green bond, con il sostegno della BERS e della Banca Mondiale. Il Paese ha messo in atto normative che consentono l’emissione di obbligazioni verdi per finanziare progetti di energia sostenibile e di efficienza energetica.

Queste iniziative hanno attirato l’attenzione degli investitori internazionali e rafforzato la posizione del Regno come leader nel finanziamento verde in Africa. Ad esempio, l’Autorità marocchina per il mercato dei capitali (AMMC) ha pubblicato le linee guida per i green bond, sviluppate in collaborazione con la International Finance Corporation. Queste linee guida spiegano come i potenziali emittenti dovrebbero identificare e selezionare i progetti applicabili, sottoporre i progetti a revisione indipendente e ottenere le necessarie approvazioni.

Nel novembre 2018, l’impresa immobiliare pubblica Al Omrane Holding ha emesso obbligazioni verdi per finanziare progetti di efficienza energetica e edilizia che integrano soluzioni tecniche adatte alle diverse zone climatiche del Marocco. Queste iniziative normative hanno permesso di raccogliere più di 4 miliardi di dirham in green bond, in parte finanziati da istituzioni finanziarie internazionali.

Sanae Raqui / Ispirazioni ECO

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