L'aumento delle tasse sui trasferimenti a titolo oneroso (DMTO), più comunemente note come spese notarili, è una delle misure indicate dal governo per far fronte al calo delle entrate comunitarie, soprattutto dopo l'abolizione definitiva dell'imposta sulla casa per l'abitazione principale dal 2023. Queste tasse sono tasse riscosse sulle transazioni immobiliari, che rappresentano dal 7 all'8% del costo totale delle stesse.
Da notare che una parte di queste spese viene pagata ai notai, un'altra allo Stato e una percentuale compresa tra il 3,8 e il 4,5% va agli enti locali. Le spese notarili sono diminuite relativamente negli ultimi anni, a causa della crisi che ha colpito il settore immobiliare. Se nel 2022 hanno raggiunto i 16,4 miliardi di euro, nel 2024 sono scesi a soli 10 miliardi di euro.
Per aiutarli ad aumentare i bilanci dei dipartimenti, il governo si dice favorevole all'aumento delle tasse sui trasferimenti a pagamento (DMTO). Il primo ministro Michel Barnier ha infatti annunciato, il 15 novembre, in occasione dell'Assemblea dei dipartimenti, la possibilità di aumentare gli onorari notarili. Così, mentre attualmente l'aliquota massima delle imposte di trasferimento a titolo oneroso (DMTO) è del 4,5%, l'affittuario di Matignon offre ai comuni la possibilità di aumentare questa aliquota fino al 5%, con un aumento dello 0,5%. Tale aumento avrà efficacia per un periodo di tre anni. Concretamente, i dipartimenti potranno aumentare le spese notarili se lo desiderano. Poiché possono anche mantenere il tasso attuale.
Gli acquirenti per la prima volta e i nuovi acquirenti di immobili non saranno interessati dall’aumento delle spese notarili
Questo annuncio ha però suscitato la reazione dei professionisti del settore immobiliare che ritengono che l'aumento delle spese notarili potrebbe avere ripercussioni dannose sul mercato immobiliare, già indebolito dal calo dell'offerta. “I proprietari non dovrebbero essere la variabile di aggiustamento permanente per le preoccupazioni di cassa degli enti locali e dello Stato”, ha reagito la Federazione nazionale del settore immobiliare (FNAIM). Da parte sua, il portavoce del broker Meilleurtaux ha denunciato “cattive notizie per i nuovi acquirenti che già faticano ad avere il contributo che finanzia le spese notarili”.
Sembra che il messaggio sia arrivato. Il Primo Ministro sta facendo marcia indietro su questa misura o, almeno, propone degli aggiustamenti. Matignon ha infatti precisato il 22 novembre che i nuovi acquirenti non saranno toccati dall'aumento del massimale che i dipartimenti potranno decidere. Questa misura non si applicherà nemmeno alle nuove proprietà, indipendentemente dal fatto che gli acquirenti siano acquirenti per la prima o seconda volta. Secondo diversi media si tratta di un subemendamento che consente questa deroga, che dovrebbe essere presentato e discusso in Senato nei prossimi giorni.
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