Continuano le cattive notizie economiche per l’industria europea. Nelle ultime ore, il produttore siderurgico ArcelorMittal, che impiega 15.000 persone in Francia e la cui attività automobilistica è essenziale, in particolare nella fornitura dell'acciaio cosiddetto di “terza generazione”, ha annunciato ai suoi sindacati la “possibile chiusura” di due siti di servizi industriali, a Reims, nel dipartimento della Marna, e a Denain, nel dipartimento del Norda causa del “contesto economico difficile” che colpisce i suoi clienti industriali e automobilistici.
Minacciate due fabbriche
Una chiusura che comporterebbe la perdita di circa 130 posti di lavoro complessivamente, compresi un centinaio nella sola fabbrica di Reims. “Il 19 novembre 2024, la direzione della società ArcelorMittal Service Centers ha riunito nelle ultime ore i membri del suo CSE per informarli di un progetto di riorganizzazione dell’azienda e di adeguamento delle sue capacità produttive. Questo progetto prevede la possibile chiusura dei siti produttivi degli ArcelorMittal Service Centers a Reims e Denain.ha confermato martedì sera ArcelorMittal France in un comunicato stampa.
Non ha un buon odore
Una situazione estremamente tesa, in un contesto particolarmente difficile, con le vendite di autoveicoli in Europa diminuiscono sensibilmente e dove l’acciaio europeo viene venduto a prezzi molto più alti di quello proveniente dalla Cina, che è significativamente più abbondante. Un ambiente e una situazione sfavorevoli per il produttore di acciaio ArcelorMittal, che ammette di esserlo “di fronte a un forte calo dell’attività tra i suoi clienti industriali e automobilistici che ha subito un’accelerazione negli ultimi mesi”. E da allora non è ancora stato deciso nulla “Si svolgerà una trattativa con le organizzazioni sindacali sulle misure sociali per limitare l’impatto sull’occupazione”questo non promette nulla di buono.