Obiettivi climatici: le banche svizzere in ritardo

Obiettivi climatici: le banche svizzere in ritardo
Obiettivi climatici: le banche svizzere in ritardo
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Le banche svizzere sono pessime studentesse in materia di protezione ambientale. Secondo una classifica del WWF Svizzera stilata sulla base di 32 criteri e pubblicata martedì, nessuna delle quindici maggiori banche commerciali ha ancora raggiunto gli obiettivi internazionali in termini di clima e biodiversità.

In media, le strutture, che hanno comunque fatto qualche progresso rispetto al 2021, totalizzano solo 2,2 punti su un massimo di 5. La maggior parte di esse si colloca nella categoria “Medio”, lontano dal “Pioniere” o addirittura dal “Visionario”. , sottolinea la ONG. Nella categoria “Best practices” sono entrate solo le banche cantonali di Zurigo, Turgovia e Berna nonché Raiffeisen. Unica istituzione francofona valutata, la Banque cantonale vaudoise si colloca al 10° posto, quasi alla pari con Postfinance e Banque Migros.

Buone notizie: la maggior parte delle banche, inclusa BCV, hanno fatto progressi in termini di gestione del rischio o addirittura di consulenza sugli investimenti. Le banche offrono quindi fondi legati alla sostenibilità o all’ecologia, accoglie con favore la ONG.

È nel settore “Crediti e finanziamenti” che si ottengono ancora i risultati meno buoni, anche se è qui che si sono fatti i maggiori progressi. Spiegazione: la maggior parte dei crediti viene utilizzata per l’acquisto o la costruzione di beni immobili, che sono fonte di significative emissioni di carbonio.

In generale, gli sforzi delle banche si concentrano ancora quasi esclusivamente sul settore climatico, senza preoccuparsi della biodiversità, della deforestazione o dell’inquinamento dell’ambiente e dei corsi d’acqua, si rammarica del WWF.

Tuttavia “il settore bancario è un attore decisivo nella risoluzione delle crisi ambientali. Senza un orientamento coerente dei flussi finanziari privati ​​verso gli obiettivi relativi al clima e alla biodiversità non saremo in grado di raggiungerli», sottolinea Dominik Rothmund, esperto finanziario del WWF Svizzera.

5mila miliardi di dollari in attività dannose

Il settore finanziario svolge un ruolo centrale nella protezione del clima e dell’ambiente, ricorda il WWF. Secondo il Programma ambientale delle Nazioni Unite, ogni anno circa 5mila miliardi di dollari di fondi privati ​​confluiscono in attività dannose per il clima, come la deforestazione della foresta pluviale e lo sfruttamento del petrolio. Inoltre, mancano diverse migliaia di miliardi per raggiungere gli obiettivi internazionali relativi al clima e alla biodiversità.

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