La Cina al centro della politica estera di Trump

La Cina al centro della politica estera di Trump
La Cina al centro della politica estera di Trump
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Elon Musk, il pazzo di Trump, ha deriso l’ex account Twitter di Volodymyr Zelenskyj per aver affermato che nessuno potrebbe costringere l’Ucraina al tavolo delle trattative.

La presa in giro di Musk, pur essendo indicativa del disprezzo con cui lui e altri miliardari attorno a Donald Trump vedono la maggior parte delle persone, non tiene conto del problema fondamentale della guerra in Ucraina.

Per Trump, la guerra in Ucraina, come le guerre intraprese da Israele, sono di secondaria importanza nella politica estera americana.

Il vero problema è riportare gli Stati Uniti alla loro precedente forza. Tuttavia, il primo ostacolo a questa ricostruzione è la Cina.

Tra il 1880 e il 2015, gli Stati Uniti erano la più grande potenza economica del mondo, in termini di parità di potere d’acquisto. La Cina vale oggi circa il 20% dell’economia globale, mentre gli Stati Uniti sono al secondo posto, con il 15% di quel valore.

La Cina ha impiegato 135 anni per riconquistare il primo posto nel mondo.

Lotta contro la Cina

Secondo Trump, la priorità è combattere la Cina per riconquistare il primo posto nel mondo.

Secondo Trump, quando gli Stati Uniti riconquisteranno il primo posto, tutti i problemi del Paese scompariranno magicamente.

Sfortunatamente per Trump, la retrocessione degli Stati Uniti al secondo posto economico mondiale non deriva tanto da un indebolimento dell’economia americana quanto dal rafforzamento di alcuni paesi come Cina, Giappone, Brasile e India.

Questi paesi non smetteranno di svilupparsi economicamente per compiacere Trump. Con il 15% dell’economia mondiale, gli Stati Uniti non potranno nemmeno costringerli ad adottare politiche commerciali filo-americane.

Trump Menzione

Il declino del potere economico degli Stati Uniti è reale. Ma Trump non ammetterà mai che il suo Paese è scivolato al secondo posto nel mondo. Inoltre, non accetterà mai il corollario di questa osservazione, ovvero che gli Stati Uniti impiegheranno molti, molti anni per riconquistare il potere perduto, se mai ci riusciranno.

In questo senso Trump sta mentendo agli americani.

Ma non importa, per Trump e i suoi accoliti la Cina ha sostituito l’URSS come principale nemico degli Stati Uniti. Tranne ovviamente il pazzo del re, che a causa di Tesla e di altri interessi localizzati in Cina, si definisce filo-cinese.

Contrariamente a quanto crede Trump, il peggior nemico degli Stati Uniti negli anni a venire non sarà la Cina, ma piuttosto le politiche distruttive da lui volute.

Pertanto, le nomine di Trump, sia nel suo gabinetto che nel servizio pubblico, potrebbero generare molta corruzione.

I tagli che vuole apportare ai servizi governativi rischiano di portare gli americani nelle strade. Niente che possa aiutare a ricostruire la grandezza americana.

Ma la Cina potrebbe essere un ottimo capro espiatorio in risposta ai fallimenti di Trump.

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